Il suo vero nome è Ol’ga Fëdorovna Revzina, è sorella del rivoluzionario e agente del controspionaggio Vladimir Fëdorovič Revzin (1898–1940). Da giovane studia lingue straniere e scienze naturali, dal 1914 diventa un’attivista del movimento rivoluzionario e dal 1916 entra nel Partito socialdemocratico russo (frazione bolscevica), durante la guerra civile combatte contro l’Armata bianca (perde un dito della mano sinistra), fa l’infermiera, dirige una sezione di guardie armate. Nel 1919 è cooptata nei servizi segreti dal comandante dello spionaggio bellico Semën Ivanovič Aralov (1880–1969), nel 1920 frequenta la scuola dei servizi segreti a Mosca ed è inviata in missione in Turchia a spiare le azioni dell’armata di Vrangel’ per sabotarle (qui per la prima volta usa lo pseudonimo di Elena Ferrari, presentandosi come una cittadina di origine italiana).
All’inizio del 1922 i suoi compiti spionistici la portano a Berlino, stazione di transito per molti intellettuali russi, ancora incerti se scegliere la via dell’emigrazione o tornare in patria, dove s’inserisce nei circoli letterari-artistici, fa la conoscenza di Maksim Gor’kij, Vladislav Chodasevič, del pittore Ivan Puni e della moglie Ksana Boguslavskaja, di Viktor Šklovskij, che la cita in Zoo o lettere non d’amore: “sulla Kleiststrasse, di fronte alla casa dove abita Ivan Puni c’è la casa, in cui vive Elena Ferrari. Ha il viso di porcellana, le ciglia lunghe che appesantiscono le palpebre, può sbatterle come antine d’armadio” (Četyre pis’ma iz knigi Zoo…, p. 146).
A Berlino nel 1923 pubblica un esile libro di poesie Erifilli, poco apprezzato da Gor’kij che lo definisce “artificioso”; sempre a Berlino conosce Ruggero Vasari, editore della rivista “Der Futurismus”, che la mette in contatto con l’avanguardia italiana, quando nel settembre 1924 è assegnata all’ambasciata di Roma (ha il compito di entrare in contatto con personalità interessate a collaborare con il potere sovietico).
Nel 1925 pubblica una raccolta di versi Prikipo (dal nome greco delle isole vicine al Bosforo), per la quale Vinicio Paladini prepara la copertina e le illustrazioni, e Umberto Barbaro (1902–1959) traduce i suoi versi in italiano. Con loro e Dino Terra (1903–1995) entra nel gruppo degli immaginisti e frequenta la Casa d’Arte Bragaglia. Riallaccia i rapporti con Gor’kij e va a fargli visita a Sorrento.
Richiamata nel 1926 a Mosca, per le sue condizioni di salute è dispensata dal lavoro, pubblica versi su quotidiani e riviste sovietiche, poi nel 1930 è di nuovo richiamata in servizio e inviata per breve tempo a Roma. Nel 1933 è indirizzata in Francia, poi in America, si divide tra l’attività letteraria e il compito di spia; richiamata a Mosca nel 1936 subisce la sorte di molti agenti sovietici in Occidente ed è condannata a morte nel 1938. Riabilitata il 23 marzo 1957.
“È difficile oggi dire, – suggerisce Lazar’ Flejšman, studioso della sua opera poetica – se le sue occupazioni letterarie fossero motivate dai compiti che le assegnava il controspionaggio, o se fossero uno sfogo emotivo, un riposo intellettuale, originato dal rischio mortale della sua attività” (Poetessa-terroristka, p. 71).
Pubblicazioni
E. Ferrari, Erifilli, Berlin, Ogon’ki, 1923.
E. Ferrari, Prinkipo, versione dell’originale russo di E. Ferrari e U. Barbaro, illustrazioni e copertina di V. Paladini. Roma: Edizioni La Bilancia, 1925.
Архивы
ASMAE. AM. B. 56. F. Questioni di cittadinanza e passaporti.
ASMAE. DGP. X. Russia 2. B. 33. F. 1923–1927.
Литература
V. Šklovskij, Četyre pis’ma iz knigi Zoo, ili Pis’ma ne o ljubvi, “Beseda” 1923, kn. 1, pp. 138–153.
Gor’kij i sovetskie pisateli: Neizdannaja perepiska, Moskva, Nauka, 1963
Rasstrel’nye spiski. Moskva 1937-1941. Kommunarka, Butovo. Kniga pamjati žertv političeskich repressij, Moskva, Obščestvo Memorial, Zven’ja, 2000.
A. Burchard, Klubs der russischen Dichter in Berlin 1920–1941. Institutions des literarischen Lebens im Exil, München, Verlag Otto Sagner, 2001.
A. Dienko, Razvedka i kontrrazvedka v licach. Ėnciklopedičeskij slovar’, Moskva, Russkij mir, 2002.
L. Flejšman, Poetessa-terroristka, in De la littérature russe. Mélanges offerts à Michel Aucouturier, Paris, Institut d’études slaves, 2005, pp. 142–159.
L. Flejšman,ie Poetessa-terroristka. Posleslovie, in E. Феррари, Эрифилли. М.: Водолей, 2009. С. 71.
V. Lota, Elena Ferrari – resident “osobogo kalibra”, “Rossijskoe voennoe obozrenie” 2015, № 11, pp. 42–51.
Antonella d’Amelia
10 giugno 2021