Nel 1902 nella sua villa ha luogo l’incontro dei diplomatici russi e dei rappresentanti della colonia romana, in cui si decide di avviare la sottoscrizione per fondare a Roma una biblioteca russa, la Biblioteca Gogol’. L’iniziativa è fortemente voluta e promossa dall’ambasciatore a Roma Aleksandr Nelidov, collezionista d'arte.
Frequenta spesso la casa della principessa il pittore e incisore Aleksej Kravčenko con la moglie Ksenija Stepanovna Tichanova (1896–1981), diventata poi una famosa studiosa d’arte.
Successivamente il marchese Campanari sperpera la maggior parte dei beni della moglie e l’anno della sua morte (1922) vende la villa con i suoi beni all'ambasciatore tedesco in Italia Konstantin von Neurath, che la trasforma in sede di rappresentanza diplomatica. Si perdono così molti oggetti d’antiquariato e quadri, fortunatamente l’archivio di Zinaida Volkonskaja è acquistato dal barone e antiquario Vasilij Lemmerman che lo dona alla Biblioteca dell’Università di Harvard, dove si conserva ancora oggi.
Fonti archivistiche
Biblioteca Nazionale Centrale, Roma. Archivio della Biblioteca Gogol’.
ACS. PS. 1921 A11. B. 15. F. 340 Iline Demetrio ed Anna suoceri del Marchese Vladimiro e Alessandro Campanari.
ACS. PS. 1924 A16. B. 26. F. 1321 Ilin Basilio.
ASMAE. DGP. X. Russia 2. F. 1887–1916.
ACS. PS. 1926 A16. B. 50. F. Kravcenko Alexis.
Bibliografia
A. Kara-Murza, Roma russa, Roma, Teti editore, 2005.
Nella foto la marchesa Volkonskaja (Nadia Campanari per gli italiani) ritratta da uno sconosciuto.
Agnese Accattoli
18 luglio 2020