Russi in Italia

Sofija Kaufmann


Luogo e data di nascita: Jalta, 27 luglio 1891
Luogo e data di morte: Roma, 12 dicembre 1994
Professione: medico, memorialista

Nasce in Crimea nella ricca famiglia ebraica del gioielliere Abram Kaufmann (?–1938) e di Etta Blinder (1871-1944). Fin dalla prima infanzia fa esperienza dei pogrom e delle persecuzioni antisemite. Negli anni Dieci studia medicina all’Università di Mosca, specializzandosi nella cura della tubercolosi. Nel 1913 sposa un nobile russo, con il battesimo prende il nome di Sofija Aleksandrovna Šafranova e si trasferisce a Poltava.
Dopo la rivoluzione d’ottobre e la morte del marito, nel 1920 emigra insieme ai genitori e alle sorelle Evgenija (1900–1980) e Fanny, i due fratelli Aleksandr (1893–1941) e David (1897–1937) decidono invece di rimanere in Russia. Per qualche tempo la famiglia si ferma a Costantinopoli e a Roma, poi Sofija con i genitori si stabilisce a Parigi, mentre la sorella Fanny rimane in Italia e decide di dedicarsi all'arte.
In Francia supera l’esame di stato in medicina e per dieci anni come pneumologa lavora all’Hotel de Dieu. Nel 1938 dopo la morte del padre insieme alla madre ritorna in Italia per ricongiungersi con la sorella, sposata al giornalista Alberto Cavaliere. Ottiene l'abilitazione per la professione medica presso l'Università' di Palermo e si stabilisce a Sondalo (nel parco nazionale dello Stelvio), dove lavora in un sanatorio privato per malati di tubercolosi.

È arrestata il 2 dicembre 1943 assieme ad un'altra dottoressa ebrea che lavora nello stesso sanatorio, Bianca Morpurgo, e alla madre Etta Blinder; il 17 gennaio 1944 è trasferita nel carcere di Milano e di lì il 30 gennaio deportata ad Auschwitz, dove rimane viva grazie alla sua professione medica e al lavoro nell’infermeria del campo (la madre anziana è subito condotta alla camera a gas).
Quando i soldati sovietici stanno per liberare i prigionieri di Auschwitz, è condotta con altri detenuti a Mauthausen a piedi. È liberata il 5 maggio 1945 dall’esercito americano (l'amica Bianca Morpurgo è liberata a Dresda nell’aprile 1945).

Rientrata in Italia, rilascia una lunga intervista al cognato Alberto Cavaliere (1897–1967), in cui narra la sua esperienza del campo di concentramento. Pubblicata nel libro I campi della morte in Germania nel racconto di una sopravvissuta, costituisce uno dei primi libri di memorie di deportati italiani ad Auschwitz.

Nel dopoguerra riprende la sua attività di medico e pneumologa, non parlerà più dell’esperienza del campo. In pensione si trasferisce a Roma, dove muore all’età di 103 anni. Dai ricordi degli amici italiani affiora il ritratto di una donna energica, ironica, pronta ad aiutare gli altri, incallita fumatrice e giocatrice.

 

Fonti archivistiche

ACS. PS. 1921 A11. B. 16. F. 387 Kaufmann Erta.

ACS. PS. 1924 A16. B. 27. F. 1444 Kaufman Sofia.


Bibliografia

Cavaliere A. I campi della morte in Germania nel racconto di una sopravvissuta. Milano: Sonzogno, 1945.

Cavaliere F. Il Novecento di Fanny Kaufmann. Firenze: Passigli editori, 2012.


Antonella d'Amelia

1 giugno 2020



Sofija Kaufman a Sondalo, 1938



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