Russi in Italia

Noi


Fondata nel giugno 1917, in piena guerra mondiale, da Enrico Prampolini e Bino Sanminiatelli la rivista si pone il compito di sprovincializzare la cultura italiana; il sottotitolo, che negli anni varierà più volte, recita in italiano e in francese Raccolta internazionale d’arte d’avanguardia. I primi numeri escono ad intervalli irregolari (giugno 1917, febbraio 1918, gennaio 1919) al costo di 30 centesimi; quale indirizzo è indicata la residenza di Enrico Prampolini (via Tanaro 89, Roma) che ne è l’ideatore e il factotum; sul fascicolo del gennaio 1919 compare come editore la Casa d’Arte Italiana. Nel quarto numero del gennaio 1920 la redazione è allargata a Julius Evola, Gildo Gavasci, Raniero Nicolai, Vittorio Orazi. Dal 1920 la rivista interrompe le sue pubblicazioni fino all’aprile 1923, quando inizierà una seconda serie, diretta sempre da E. Prampolini, soggetta come la prima ad irregolarità di pubblicazione, nonostante l’indicazione “mensile d’arte futurista”. L’abbonamento annuo costa ora 30 Lire, l’aggiunta di 10 Lire dà il diritto alla scelta di due volumi delle Edizioni Futuriste di “Poesia”. Questa seconda e ultima serie pubblicherà dodici numeri tra il 1923 e il 1925. «Noi» è una rivista molto curata nell’aspetto grafico (colori diversi per ogni fascicolo, composizione su due colonne, ecc.) ed ospita numerose tavole illustrative con riproduzioni di artisti europei e di messinscena teatrali. In ogni numero si incontrano recensioni di libri italiani e stranieri accanto ad un notiziario delle esposizioni, in gran parte curati da E. Prampolini e V. Orazi. L’arte d’avanguardia russa è presente sia nei testi critici che in molteplici illustrazioni. La rivista è stata interamente schedata (Agnese Accattoli).

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