Russi in Italia

1920 La Russia del lavoro n. 2-3
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Autore: Tchaikin Vadim,
Forma autore accettata: Čajkin, Vadim Afanas’evič
Titolo: Chi viene?
Titolo del periodico: La Russia del lavoro
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 1920, 31 Gennaio, n. 2-3, p. 2
Abstract: L’A., «Membro dell’Assemblea Costituente di tutte le Russie», ritiene legittima da parte di ogni socialista e democratico coerente la domanda «chi viene e chi verrà in cambio alla reazione?». Dopo aver denunciato l’instabilità del potere bolscevico, l’A. sostiene che il Sovnarkom di Mosca non sia in grado di gestire l’imminente catastrofe interna ai Soviet e di garantire il suffragio universale. Se il regime «denikiano-kolčakista» verrà sconfitto e l’imperialismo mondiale non gli assicurerà la sopravvivenza, il potere bolscevico potrebbe adoperarsi per la democratizzazione della Russia. Secondo l’A., tuttavia, tale democratizzazione potrà aver luogo solo attraverso la democrazia del lavoro e grazie ai socialisti rivoluzionari.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-FI0098

Autore: Schreider Gregorio,
Forma autore accettata: Šrejder, Grigorij Il’ič
Titolo: Il nostro monito
Titolo del periodico: La Russia del lavoro
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 1920, 31 Gennaio, n. 2-3, pp. 1-2
Abstract: L’A. ricorda un'intervista rilasciata sei mesi prima ad alcuni giornalisti italiani, in cui pronosticava i successivi avvenimenti che avrebbero scosso la Russia. Sostiene che, rispetto a quanto affermato qualche mese prima, gli eventi storici di cui aveva parlato hanno travolto il paese molto più rapidamente di quanto avesse previsto: Aleksandr Vasil’evič Kolčak è stato battuto di due settimane e Anton Ivanovič Denikin di un mese rispetto ai suoi pronostici. A tal proposito si mettono in guardia i compagni italiani sul destino della Russia e si diffida dal credere alle promesse dei bolscevichi, giacché la scelta dei contadini di schierarsi dalla parte di Trockij (pseud. di Lev Davidovič Bronštejn) è soltanto per sconfiggere Denikin; fra le due fazioni politiche, continua l’A., i contadini optano per il male minore.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-FI0098

Autore: Grilitich,
Titolo: Un passo avanti, due indietro
Titolo del periodico: La Russia del lavoro
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 1920, 31 Gennaio, n. 2-3, p. 8
Abstract: Vengono offerte alcune riflessioni economiche sullo stato di produzione del proletariato industriale russo, sul potenziamento della piccola industria artigiana e della produzione a domicilio. Si riportano le affermazioni di un opuscolo di Lenin (pseud. di Vladimir Il’ič Ul’janov) citate dal giornale socialista democratico «Priboj»: «Un passo avanti, due indietro». È proprio questo, conclude l’A., che si è verificato in Russia: per ogni passo in avanti verso il comunismo, Lenin deve farne dieci indietro verso forme arretrate di produzione e verso classi che vivono di queste forme.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-FI0098
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