Autore: Küfferle Rinaldo,
Forma autore accettata: Küfferle, Rinaldo
Titolo: L’elemento drammatico nella vita e nelle opere di Puškin
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 1-3, pp. 155-169
Abstract: Ritratto lirico di Aleksandr Sergeevič Puškin, in cui si mettono in evidenza l'impulsivià e l'irruenza della natura, dalle quali discenderebbero la sua passione, nella vita come nell'opera, per l'elemento drammatico. In relazione a ciò è esaminata la tragedia Boris Godunov (1825), i cui personaggi vengono analizzati dal punto di vista della sfida al destino e della loro affinità con la personalità e le vicende del poeta. L'A. riporta una lunga citazione dalle memorie di Michail Pogodin sulle impressioni riportate ad una delle due letture della tragedia, che P. tenne nel 1826 a casa di Sergej Sobolevskij e di Dmitrij Venevitinov, cui parteciparono anche Petr Čaadaev, Micahil Viel'gorskij, i Kireevskij, i Chomjakov, Adam Mickiewicz, Evgenij Baratynskij e Stepan Ševyrev. Nello stesso spirito l'A. esamina le Piccole tragedie [Malen'kie tragedii, 1830], soffermandosi in particolare su Il convitato di pietra [Kamennyj gost'], Il cavaliere avaro [Skupoj rycar'] e Mozart e Salieri. Conclude l'articolo una ‟descrizione” dell'ultimo, tragico duello.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: Suchodol
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 1-3, pp. 170-177
Abstract: È analizzato il racconto di Ivan Alekseevič Bunin Valsecca (Suchodol, 1912), del quale, in nota, l'A. preannuncia la prossima uscita, nella sua traduzione italiana, presso l'editore Carabba di Lanciano. A parere dell'A. a questo racconto ben si adatta il suo sottotitolo di Poema, in quanto si tratta di «una lunga suite epico-lirica (più lirica che epica) sulla rovina della famiglia Chruščev e del suo nido signorile». A differenza della tradizione letteraria russa sul tema (Aksakov, Saltykov-Ščedrin, Puškin e Turgenev), Bunin si affida al «magnetismo della superstizione», avvicinandosi così a Poe e trascurando del tutto le cause sociali. Lo stesso nome della proprietà, Valsecca, nella sua opposizione al mito della fecondità dell'«umida terra», vivo nell'epos popolare, è segno di predestinazione alla rovina. L'A. dà rilievo anche ai due altri Leit-motiv del racconto: quello del passato che muore, della perdita della memoria, e quello dell'attaccamento alla terra.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Savoj Leone,
Forma autore accettata: Pacini Savoj, Leone
Titolo: Su un appunto al «Gorje ot umà»
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 1-3, pp. 178-185
Abstract: In nota l'A. precisa che trattasi di parte di un più ampio lavoro di prossima pubblicazione. L'A. esamina e commenta alcune delle principali interpretazioni critiche di Che disgrazia l'ingegno! [Gore ot uma, 1833] di Aleksandr Sergeevič Griboedov, e precisamente: la recensione di Pilad Belugin (pseud. di Aleksandr Pisarev) in «Vestnik Evropy»; la lettera di Pavel Katenin a Griboedov e la risposta di questi; le opinioni di Vissarion Grigor'evič Belinskij espresse nei saggi Divagazioni letterarie [Literaturnye mečtanija] e Gore ot uma; il saggio di Ivan Aleksandrovič Gončarov Un milione di tormenti [Milion terzanij]; i commenti di Aleksandr Sergeevič Puškin; infine, lo studio di Nikolaj Kir'jakovič Piksanov, Tvorčeskaja istorija «Gorja ot uma». L’A. sostiene che la maggior parte degli appunti critici mossi all’opera di Griboedov è dovuta alla sottovalutazione del fatto che si tratta di una commedia di ambiente o di costume e che Čackij ha solo la funzione strumentale di «molla che aziona tutto il movimento scenico».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Lo Gatto Ettore,
Forma autore accettata: Lo Gatto, Ettore
Titolo: Sulla poesia di Baratynskij «L’ultimo poeta»
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 1-3, pp. 186-197
Abstract: L'A. traduce, commenta e analizza la poesia Poslednij poet di Evgenij Abramovič Baratynskij, pubblicata in «Moskovsij Nabljudatel'» nel 1835 e successivamente nella raccolta Crepuscolo (Sumerki) del 1842. Per l'A. questa poesia, assieme a L'ultima morte [Poslednjaja smert', 1827] e In morte di Goethe [Na smert' Gete, 1832], ha un valore centrale nell'opera di B., potendo essere considerata il nucleo ideologico della sua seconda fase creativa, segnata dalla perdita di sintonia del poeta con l'epoca. In un primo momento la poesia non venne compresa: contrastava con l'idea dominante di B. come poeta elegiaco. Nella sua poesia, invece, cresceva il peso del «profondo pensiero». È analizzata anche la poesia Sintomi [Primety, 1839], incentrata sul conflitto tra sentimento poetico della natura e conoscenza razionale, scienza. Nell'ultima parte dell'articolo l'A. polemizza con le tesi di Vissarion Grigor'evič Belinskij e di Nestor Aleksandrovič Kotljarevskij, anche appoggiandosi alle posizioni di Jakov Karlovič Grot e di Sergej Arkad'evič Andreevskij.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: Un’epopea rossa: «Konarmija» di I. Babel’
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 4, pp. 261-274
Abstract: Terza ed ultima parte dell’articolo su L’Armata a cavallo [Konarmija, 1926] di Isaak Emmanuilovič Babel’ [v. i nn. 4 e 6, 1930]. L’A. analizza il lirismo nella prosa di B. Riporta ampi stralci della novella Il sale, che, per l’alternanza di motivi lirici e drammatici, considera la migliore di tutta l’opera. Infine analizza la figura dell’autore-narratore, la sua solitudine di intellettuale con aspirazioni tolstoiane, che non può trovare un posto tra «i mistici della non resistenza» (le vittime) e i «mistici della violenza» (i rivoluzionari) i quali insultano e deridono quello «scriba» che non potrà mai essere uno dei loro. Lo scrittore, tuttavia, esce da questa situazione grazie all’ironia con la quale, pur condividendo lo spirito della rivoluzione, colpisce tutto ciò che «nella rivoluzione gli sembra sciocco, inutile, cattivo». Concludono l’articolo una entusiastica valutazione della tecnica artistica di B. e una nota bibliografica.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: Michele Kuzmin
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 5, pp. 307-315
Abstract: L’A. scrive che il decadentismo russo, inteso nel senso più lato (simbolisti, acmeisti, futuristi e immaginisti), pur non avendo dato i natali ad artisti geniali, ha favorito l’apertura della grande letteratura nazionale verso le correnti europee. Di Michajl Alekseevič Kuzmin l’A. ricorda che i critici russi lo considerano il principale esponente della «stilizzazione letteraria»; ricorda i suoi legami con i pittori Somov e Bakst, il suo articolo Della bellissima chiarezza, pubblicato nella rivista acmeista «Apollon», nel quale, in polemica con i simbolisti, esorta al «chiarismo», pur essendo, come poeta, insieme «neoclassico e crepuscolare». Descrive poi gli interessi letterari, pittorici e musicali di K., e il suo interesse per l’Italia. Considera suo capolavoro i Canti d’Alessandria [Aleksandrijskie pesni, 1906], definito il «pastiche d’un pastiche»; «suo male è di essere solo un esteta, dilettante come tutti gli esteti, ed eclettico come tutti i dilettanti». Ritiene, però, che la sua poesia abbia potuto influenzare Anna Achmatova.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183
Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: Vladimir Pozner, Panorama de la Littérature Russe Contemporaine, Paris, Kra, 1930
Titolo del periodico: Rivista di letterature slave
Tipo di contributo: Recensione
Annata, anno, fascicolo, pagine: 6 (1931), n. 6, pp. 451-460
Abstract: Il libro di Vladimir Solomonovič Pozner consta di una serie di saggi su singoli scrittori, dai quali traspaiono simpatie e antipatie del loro autore che, giovanissimo, apparteneva ai Fratelli di Serapione, e perciò racconta con simpatia Viktor Šklovskij, Lev Lunc, Nikolaej Nikitin, Venjamin Kaverin, Michail Slonimskij, Vsevolod Ivanov, Konstantin Fedin e Michail Zoščenko, mentre pronuncia un giudizio critico su Evgenij Zamjatin. L’A. apprezza le pagine dedicate a Velimir Chlebnikov (pseud. di Viktor Vladimirovič Chlebnikov), Boris Pasternak, Osip Mandel’štam e Vladislav Chodasevič, ma trova «esagerata» l’ammirazione di Pozner per Vladimir Majakovskij. Scarso rilievo è dato agli scrittori della vecchia generazione, come Ivan Bunin, mentre molto convincenti sono le pagine dedicate a Aleksandr Blok e Aleksej Remizov. Un altro aspetto positivo è che P. non si fa trascinare dalla “passione” per scrittori sovietici di scarso valore (tra cui però l’A. accanto a Pantelejmon Romanov mette anche Boris Pil’njak) e si occupa solo dei migliori, come Ivanov e Babel’, nonché delle prose di Mandel’štam e Pasternak. Due lacune sono l’assenza dei filosofi-teologi emigrati e, trattando del decadentismo, di qualunque accenno ad artisti come Aleksandr Benois, Sergej Djagilev, Leon Bakst e Michail Vrubel’.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-VE0183