Russi in Italia

Solaria - 3 (1928), n.  1, pp. 32-40
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Autore: Ferrero Leo,
Forma autore accettata: Ferrero, Leo
Titolo: Perché l’Italia abbia una letteratura europea
Titolo del periodico: Solaria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 3 (1928), n. 1, pp. 32-40
Abstract: L’A. deplora lo stato della letteratura italiana, poco nota in Europa: anche quando appaiono opere interessanti, queste sono tradotte ma non lette all’estero, a differenza di quanto accade con testi francesi o russi. I libri di Anton Pavlovič Čechov o Nikolaj Vasil’evič Gogol’ sono tuttora apprezzati perché riflettono la loro attenzione alla condizione del proprio paese. L'A. paragona poi I promessi sposi di Alessandro Manzoni e Le anime morte [Mërtvye duši, 1842] di Gogol’, libro incompiuto ed episodico, che ha tuttavia creato una tradizione, mentre Manzoni è rimasto isolato. Citando la frase attribuita a Dostoevskij, l’A. nota che la letteratura russa è nata dal «mantello di Gogol’» e che i nuovi autori russi si ricollegano ai classici dell'Ottocento, creando una continuità letteraria. Seguendo questo esempio la letteratura italiana dovrà riallacciarsi alla tradizione dei suoi grandi per poter ridivenire europea.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: C.I.R.C.E.
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