Russi in Italia

Il Giornale di Politica e di Letteratura - 11 (1935), n. 1-2, pp. 81-85
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Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: L’ultimo dei profeti
Titolo del periodico: Il Giornale di Politica e di Letteratura
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 11 (1935), n. 1-2, pp. 81-85
Abstract: L’A. ricorda il poeta Chaim-Nachman Iosifovič Bjalik, scomparso da poco. Bjalik era nato in Volinia, aveva trascorso la giovinezza ad Odessa e come poeta aveva dovuto affrontare il problema della lingua in cui scrivere. Secondo l’A. la distinzione fra letteratura in ebraico e letteratura in yiddish è analoga a quella che corre fra tradizione aulica, classica e filone dialettale, popolare. Nella letteratura yiddish prevalgono i toni realistici e picareschi e un genere molto praticato è la novella, ambientata nelle comunità ebraiche. La letteratura in ebraico ha invece toni solenni e ieratici, si riallaccia a modelli biblici e medievali. Bjalik scelse di scrivere in ebraico e raccolse le leggende del proprio popolo, traducendo in ebraico anche opere della letteratura occidentale. Fra le sue opere l’A. cita il poema allegorico Il rotolo del fuoco (1906). Emigrato nel 1924 a Tel Aviv, traduce in ebraico il Dibbuk di An-Skij (pseud. di Semen Akimovič Rappoport), scritto in yiddish.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-PD0158
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