Russi in Italia

Alessandro Haim Pekelis


Luogo e data di nascita: Odessa, 7 aprile 1902
Luogo e data di morte: Shannon (Irlanda), 29 dicembre 1946
Professione: giurista, professore di diritto, attivista politico

 

Appartiene a una famiglia ebraica di commercianti di pellicce. Frequenta il ginnasio governativo di Odessa fino al 1919, emigra nel 1920, dapprima a Costantinopoli, quindi a Lipsia, poi a Vienna, dove nel 1921 per un anno studia all’università alla Facoltà di Filosofia. Nel 1922 si trasferisce a Firenze, dove viene raggiunto dalla famiglia: il padre Haim, la madre Maria Roza Levinson, i fratelli Emanuele (nato ad Odessa il 5.1.1904) e Abraam Raimondo (nato ad Odessa il 25.7.1907). Il padre, che aveva aperto con il suo aiuto una società per il commercio di pellicce a Firenze, muore non molto dopo l’arrivo in Italia.

A Firenze si iscrive all’università alla Facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea nel novembre 1928. Nello stesso anno il fratello Emanuele si laurea in medicina. Nel 1931 sposa Carla Coen (1907-1985), appartenente a una famiglia di facoltosi gioiellieri ebrei romani. Dopo un anno (1929) di perfezionamento alla London School of Economics, consegue la libera docenza in filosofia del diritto, materia che, a partire dal 1935, insegna per alcuni anni all’Università di Roma (a Firenze era stato invece assistente).

Tra Firenze e Roma esercita un’intensa attività professionale; si inserisce con successo nella vita sociale delle cerchie intellettuali fiorentine, soprattutto di orientamento antifascista – è amico, ad esempio, del giurista e uomo politico Piero Calamandrei (1889-1956) e dello storico e giornalista Nello Rosselli (1900-1937) – come pure nella comunità israelitica. Un suo opuscolo (Azione // Nuovo digesto italiano. Torino: Utet, 1937. pp. 91-108) è favorevolmente recensito da Benedetto Croce (La Critica. 20 novembre 1938. P. 457-458).

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Nel settembre 1938 le leggi razziali lo privano della cittadinanza italiana: con la numerosa famiglia (madre, suocera, moglie e tre figlie) ripara prima a Parigi, dove rimane tre anni, poi all’avanzare dei nazisti si sposta nel sud della Francia, quindi in Spagna e in Portogallo; da Lisbona, alla fine di dicembre 1940, riesce infine a salpare per gli Stati Uniti. Qui continua le sue attività, lavora a New York presso la New School for Social Research, collaborando con il giurista italiano emigrato Max Ascoli (1898-1978), e dirige la «Columbia Law Review». Pubblica alcune opere originali di scienza giuridica, in cui tratta la relazione tra l’azione giuridica e le condizioni economiche e sociali. Fa parte dell'organizzazione clandstina antifascista "Giustizia e Libertà", insieme ad altri esponenti rifugiatisi negli Stati Uniti e raccoltisi a Boston attorno allo storico Gaetano Salvemini (1873-1957). Affianca alla militanza in questo gruppo di esuli politici e intellettuali italiani quella nel partito laburista sionista, dove ha un ruolo di spicco. Come delegato del partito si reca al XXII Congresso sionista di Basilea, nel dicembre 1946: durante il viaggio di ritorno muore in un incidente aereo sul cielo irlandese.

Le sue vicende biografiche sono ricostruite nelle memorie della moglie Carla, pubblicate postume La mia versione dei fatti (Palermo: Sellerio, 1996).

Pubblicazioni
Il diritto come volontà costante. Padova: Cedam, 1930.
Saggio sui rapporti fra diritto e morale. Padova: Cedam, 1932.
Massimario della corte toscana. Firenze: Casa editrice poligrafica universitaria, 19.
Law and Social Action: Selected Essays. Ed. by Milton R. Konvitz. Ithaca: Cornell U.P., 1950 (2 ediz. 1970).


Fonti archivistiche

Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari Generali e Riservati, PolPol. B. 981. F. Pekelis Alessandro.
ASMAE. AP. 1919-1930. B. 1543. F. Protezione sudditi stranieri e italiani (Maria Rosa chiede certificato di apolide nel 1924).
Archivio Storico dell’Università di Firenze.  Filza 221. Inserto 3991 (Pekelis Alessandro); Filza 422. Inserto 10796 (Pekelis Emanuele).


Bibliografia

M. Ascoli, Alexander H. Pekelis, 1902–1946, "Social Research", March 1947, № 1, pp. 1–2
A. Dondi. Una pagina di Pekelis rivisitata, "Materiali per una storia della cultura giuridica" 1982, Vol. XII. № 1.

V. Denti,  Un ricordo: Alessandro Pekelis, "Rivista trimestrale di diritto e procedura civile" 1996.

C. Pekelis,  La mia versione dei fatti, Palermo: Sellerio, 1996 (ediz. ingl.: My Version of the Facts. Evanston: Marlboro Press and Northwestern University Press, 2005).
M. Giuliani, Da Odessa a Firenze: Alexander Pekelis (1902–1946): ebreo russo emigrato in Italia, "Amicizia Ebraico-Cristiana" 1999, № 3–4, pp. 45–65.

M. Mastrogregori, Il Caso Pekelis. Croce, Russo, Calamandrei e la protezione degli studiosi ebrei nell’autunno 1938, "Storiografia" 2002, № 6, pp. 127–129.

Link
http://www.jewishvirtuallibrary.org/pekelis-alexander-haim
https://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/.../6151
https://www.ilponterivista.com/.../le-leggi-antisemite-la-revoc..


Daniela Rizzi
Scheda aggiornata al 1 dicembre 2018



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