Faina Ivanovna Messing (von)
Luogo e data di nascita: Nižnij Novgorod, 3/16 giugno 1847
Luogo e data di morte: Merano, 8 aprile 1938
Professione: musicista
Nasce in una famiglia russa di origini tedesche. Della sua infanzia si sa poco. Trascorre gli anni della gioventù all'estero, studia lingue e storia dell'arte all'Università di Mosca (1865), pianoforte e organo a Ginevra (1874), musica generale a Vienna (1877).
La madre Julia arriva con il figlio Michail, malato di tubercolosi, all'età di 24 anni a Merano e dopo la guarigione del figlio vi si stabilisce definitivamente fino alla sua morte, avvenuta probabilmente nel 1878. In quello stesso anno (1878), Faina si esibisce per la prima volta a Merano in occasione di un concerto di beneficenza per la Croce Rossa, riscuotendo un grande successo destinato a durare negli anni.
A Merano esisteva un'associazione nota come "Comitato russo", un centro privato con pensionato, che consentiva ai russi disagiati e malati di tubercolosi di trascorrere la convalescenza in un luogo dal clima mite. Faina ne faceva parte insieme al fratello medico.
Grazie al cospicuo lascito di una paziente (Nadežda Borodina) il Comitato russo viene trasformato in "Associazione russa di soccorso per ammalati" (nota anche come "Casa Russa" o "Villa Borodine"). Faina viene nominata socia onoraria segretaria dell'associazione e direttrice della Casa Russa, dove svolge diversi compiti: seleziona le numerose richieste di assistenza, organizza la vita della Casa Russa, cura gli aspetti finanziari, fa da tramite fra i pazienti e le loro famiglie e mantiene per lunghi anni i contatti con i sacerdoti della piccola comunità russa.
Faina von Messing si occupa dell'Associazione nel periodo di massima fioritura, ma anche negli anni della guerra e nel primo dopoguerra, quando sopraggiunge il declino e cala drasticamente il numero dei russi che si recano a Merano per la convalescenza. Nel 1922, nel tentativo di far rivivere la Casa Russa, insieme al fratello invia un appello nei vari centri della diaspora russa per pubblicizzare la struttura meranese. I destinatari dell'invito sono purtroppo in larga parte profughi con scarsa disponibilità economica e solo in pochi riescono a recarsi a Merano.
Faina vuole addirittura chiedere aiuto all'Unione Sovietica sostenendo che la Russia esiste ed è riconosciuta come grande potenza: "bisogna stabilire i legami con l'ambasciatore russo [...] per ricevere prodotti dalla Russia senza pagare il dazio" (Marabini Zoeggeler-Talalay p. 102).
Anche durante la vecchiaia Faina continua a lavorare per la Comunità: scrive lettere, compila resoconti e cura la contabilità. Come riconoscimento per l'assidua attività condotta all'estero in favore della madrepatria russa Faina viene insignita nel 1885 della medaglia d'oro di Sant'Anna consegnatale dall'ambasciatore russo, il conte Kapnist, che l'aveva conosciuta personalmente e l'aveva anche presentata allo Zar Nicola II.
Faina von Messing muore a Merano e la sua tomba si trova nel cimitero evangelico della città.
Bibliografia
Marabini Zoeggeler B. - Talalay M. La colonia russa a Merano. Per i cent'anni della Casa Russa "Borodine", Bolzano 1997.
Marabini Zoeggeler B. Die meraner Russenkolonie in: Meran und die Künstler. Musiker, Maler, Poeten in einem Modekurort, a cura di Ewald Kontschieder, Josef Lanz, Musik Meran, Bolzano 2001, pp. 215-227.
Fonti archivistiche
Archivio della Villa Borodine di Merano
Elisabeth Haeusler
Scheda aggiornata al 28 giugno 2011
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