Lev Iosifovič Vajnštejn
Luogo e data di nascita: Jalta, 4 gennaio 1883
Luogo e data di morte: Roma, 13 marzo 1978
Professione: giurista, uomo d'affari
Residenza: Roma, via Piemonte 62
Dopo gli studi a Odessa nel 1915 sposa Regina Trilling (1891–1982), si trasferisce a Mosca ed esercita come avvocato. Nel 1919 emigra ad Helsinki, fa una brillante carriera nell'industria tessile, diventa proprietario e amministratore della società "Ab Nordiska Ullkompaniet Oy" (1922–1962), nel 1928 crea la "Leo and Regina Wainstein Foundation".
Dal 1925 al 1940 vive a Roma in un villino di sua proprietà in Via Piemonte con la moglie e i due figli: Lia (1919–2001) e Michail (1920–1991). Nel 1925 ottiene la cittadinanza italiana e i titoli di Commendatore e Cavaliere della Corona d'Italia. Conosce molte personalità di rilievo italiane, tra cui il senatore Filippo Cremonesi.
Nel dicembre 1938 con l'entrata in vigore delle leggi razziali, gli viene revocata la cittadinanza per le origini ebraiche, ritorna in Finlandia e acquisisce la cittadinanza finlandese. Dal 1941 al 1953 è presidente della società "Turun Verkatehdas Oy", dal 1943 al 1949 presidente della Congragazione ebraica di Helsinki, dal 1949 anche console d'Italia in Finlandia.
Trascorre i suoi ultimi anni di vita a Roma con la moglie e la figlia Lia, studiosa del mondo russo, traduttrice di Herzen, Babel' e Paustovskij, curatrice di edizioni critiche, saggista; dal 1949 tiene anche un salotto letterario-politico, frequentato da intellettuali, giornalisti, politici e artisti di tutti i paesi, che nel tempo diventa un punto di riferimento romano per i dissidenti contro il regime sovietico. Dagli anni Sessanta inizia a collaborare con periodici e quotidiani di area liberaldemocratica: scrive sul “Mondo” di Mario Pannunzio, sulla “Voce Repubblicana”, sulla “La Stampa” di Alberto Ronchey e Arrigo Levi, sul mensile ebraico “Shalom”. Nell’anniversario della nascita, la nipote Regina Wainstein ha raccolto una selezione dei suoi articoli più significativi, pubblicati presso le edizioni Clichy con il titolo Memorie d’Europa. Lia Wainstein, un’intellettuale libera del Novecento.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Divisione Polizia Politica, busta 1455, f. Weinstein Leone fu Giuseppe.
Biblioteca della Camera dei deputati. Fondo Lia Wainstein.
Antonella d'Amelia, Vladimir Keidan
Scheda aggiornata al 5 novembre 2020
Pagina dedicata a Lia Wainstein sulla "Stampa" del 20 febbraio 2020
Copertina del volume Memorie d'Europa. Lia Wainstein, un'intellettuale libera del Novecento (2019) con il ritratto di Lia Wainstein
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