Russi in Italia

Valentin-Viktor Isaakevič Šrejder


Luogo e data di nascita: Napoli, 25 marzo (o 25 maggio) 1903
Professione: giornalista

Figlio di Isaak Il'ič Šrejder e nipote del sindaco di Pietrogrado Grigorij Il'ič Šrejder. Di "carattere mite, discreta educazione, svegliata intelligenza e buona coltura" (Casellario politico centrale), negli anni Venti risiede a Roma, in via Como 5, insieme ai genitori. Studia giurisprudenza, facendo intanto praticantato presso diversi avvocati. È amico di Antonio Gramsci e Antonio Graziadei. È di "colore politico comunista" secondo le autorità fasciste, anche se non è mai stato iscritto a nessun partito.
Il 19 aprile 1923 presso la Corte di Appello del Tribunale di Firenze è rinviato a giudizio per concorso nel tentato omicidio di uno studente, Hassan Nouri Fen Bey. Ottenuto il passaporto circa una settimana dopo l'udienza, si stabilisce a Parigi presso lo zio Dmitrij, ingegnere elettrotecnico, sfuggendo così all'arresto.
Tornato in Italia nel 1924 grazie ad un'amnistia, continua a svolgere la sua attività propagandistica. Ha fatto parte dell'associazione Amici del Popolo. Nell'aprile 1929 viene arrestato e denunciato al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato per cospirazione nei confronti dello Stato e condannato a cinque anni di reclusione e a tre anni di vigilanza speciale. Nel marzo 1932, grazie a una lettera del padre, in cui si specificano le sue gravi condizioni di salute, ottiene il trasferimento dal carcere di Parma a uno in prossimità del mare. Scarcerato il 6 aprile 1932 è sottoposto a libertà vigilata sino al 6 aprile 1935.
Nel maggio 1936 trova un impiego al quotidiano genovese "Il Lavoro" in qualità di corrispondente estero in Sudamerica. In una lettera manoscritta del 14 maggio 1936 dichiara a proposito di sé e dei familiari che l'intera famiglia in quel momento si mantiene grazie allo stipendio della madre, impiegata presso un ufficio di rappresentanza di prodotti farmaceutici stranieri e che sia lui sia il padre sono disoccupati. Il 1 dicembre 1936 ottenuti i documenti lascia l'Italia diretto in Argentina. La madre e il padre rimangono invece in Italia. Tra il 1940 e il 1942 risiede a San Paolo in Brasile.

Nota
Nelle fonti s'incontra come Schreider Valentino Vittorio di Isacco e Pipek (Pupik) Berta. Il fascicolo del Casellario politico centrale contiene anche 3 sue foto (2 segnaletiche).

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione Generale della Pubblica Sicurezza, Casellario Politico Centrale, b. 4699, f. 28957.

Bibliografia
A. Gramsci, Lettere dal carcere, Torino, Einaudi, 1965.
A. Venturi, Rivoluzionari russi in Italia 1917-1921, Milano, Feltrinelli, 1979.
T. Schucht, Lettere ai familiari, con una prefazione di G. Gramsci, a cura di M. Palescu Quercioli, Roma, Editori Riuniti, 1991.
2000 pagine di Gramsci, in due voll., a cura di G. Ferrara e N. Gallo, Milano Il Saggiatore, 1964.

Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века: энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. М.: Политическая энциклопедия, 2019.



Laura Piccolo
scheda aggiornata al 30 dicembre 2020


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