Non si hanno notizie dell'attività in Russia. La presenza nel capoluogo lombardo è documentata dall'inizio degli anni Trenta. Nel 1933 viene pubblicata presso l'editore Corticelli la sua versione in italiano del volume autobiografico di Aleksandra L'vovna Tolstaja,
La mia vita col padre; la traduzione è eseguita direttamente dal manoscritto russo: l'opera infatti non era stata ancora pubblicata per intero in lingua originale. Nel 1935 viene pubblicata da un editore milanese la traduzione italiana de
Il messo. Lettere dal Pomperag di G. D. Grebenščikov, eseguita in collaborazione con la sorella Irina Kessler. Sempre in collaborazione con la sorella, che è anche autrice delle illustrazioni, cura il testo di un grazioso volumetto, edito dalla casa editrice milanese Selene nel 1945 e intitolato
Il sarafan rosso, con il quale le autrici intendono confutare alcuni luoghi comuni sulla Russia e presentarne al pubblico italiano una immagine più autentica.
Le due sorelle frequentano la comunità della
Chiesa Russa di Milano e la Biblioteca Russa della città.
Muore a Milano a 60 anni nel 1951.
Pubblicazioni
A. Tolstoj,
La mia vita col padre. Traduzione autorizzata dall'originale russo di Nina Kessler. Milano, A. Corticelli, 1933.
G. D. Grebenscikov,
Il messo. Lettere dal Pomperag, Milano, V. Jorio, 1935.
I. e N. Kessler,
Il sarafan rosso, Milano, Selene, 1945.
Bibliografia
E. Damiani,
Alessandra Tolstoj. La mia vita col padre (Recensione), «L'Italia che scrive», Anno XVII, n.3, marzo 1934, p.90.
Sara Mazzucchelli