Nasce in una famiglia ebraica (il suo nome è Mordouch Fišelevič). Nel 1893 comincia la sua attività di fotografo, trasferendosi a Melitopol’ e aprendo là un proprio atelier; nel 1897 entra nella Società fotografica russa (Russkoe fotografičeskoe obščestvo) di Mosca che lo premia due volte per la sua opera; nel 1901 apre uno studio fotografico a Ekaterinoslav dal nome “Preemniki Kivatickogo”, in cui esegue lavori di ottima qualità, premiati dal Circolo fotografico di Vitebsk (Vitebskij fotografičeskij kružok) e dalla Società fotografica di San Pietroburgo (Sankt-Peterburgskoe fotografičeskoe obščestvo). Nel 1905 alla seconda Esposizione fotografica di Kiev, organizzata dall’associazione “Dager” è insignito del primo premio per i suoi lavori.
Dopo il 1917 emigra a Parigi e apre l’atelier fotografico “Moreau & Kivatizki”, che realizza cartoline illustrate, fotografie della Prima guerra mondiale e foto di figure femminili.
Nel 1924 si trasferisce a Torino insieme alla moglie Tina Melitova (1879-?) per collaborare con la società “Fotocelere A. Campassi”, fondata nel 1908 in via Marocchetti, 41 da Angelo Campassi, una società famosa per “l’applicazione commerciale e industriale dell’arte fotografica e specialmente per la fabbricazione delle cartoline al bromuro d’argento” che sarà attiva fino agli anni Sessanta. Vi rimane a lavorare per quindici anni fino a quando non è deportato ad Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale.
Fonti archivistiche
Archivio centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica Sicurezza, Affari generali e riservati, 1924, cat. A16, b. 27, f. 1502, Kivatizky Marco e moglie Nelitof Tema.
Fondazione Teatro alla Scala, Archivio della Biblioteca Livia Simoni, Collezione fotografie.
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