È tenuto sotto controllo dalla polizia politica per il suo stile di vita:
"Dal brevetto per l'aeroplano anfibio non ebbe gran quattrini, e quindi sembra una cosa assai grave per la vita dispendiosa che conduce. Ho saputo che spesso si reca all'aerodromo e gira dappertutto senza alcun bisogno. Tale libertà gli fu concessa dal colonnello Zanotti, che lo protegge esageratamente. Prozenko visse sempre a Parigi e a Milano fa continue scappatine. Richiamo l'attenzione su tutto ciò, poiché una volta il Protsenko mi disse che ogni movimento degli aerodromi milanesi è da lui conosciuto. Non sarà forse Zanotti che lo informa??" (Milano, 5.7.1937, nota riservata).
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Divisione Polizia Politica, fasc.pers. 1072.
Vladimir Kejdan