Aleksandr Borisovič Finn
Luogo e data di nascita: Pietroburgo, 29 novembre 1885
Luogo e data di morte: Milano, 22 marzo 1963
Professione: fantino
Fugge dalla Russia nel 1917, portando via con sé sulla nave verso Costantinopoli 10 cavalli purosangue dei principi Diamantidi, dei quali si occupava nella tenuta del principe sul litorale del Mar Nero. Purtroppo a Costantinopoli non ci sono ippodromi e nel 1920 riparte in nave per l’Italia, arriva a Brindisi e di lì si trasferisce a Firenze, dove i suoi cavalli vincono vari premi in importanti competizioni nazionali e internazionali.
Nel 1921 si stabilisce a Milano insieme alla moglie Ol’ga Nikolaevna Prasolova (1899-1955) e dà il via ad una carriera strabiliante di fantino. Nell’arco della vita Finn ha vinto innumerevoli premi e 6 volte il prestigioso Prix d’Amerique (1924, 1935, 1937, 1938, 1939, 1951); tra gli amanti delle corse ippiche era considerato il “mago russo” capace di parlare con i cavalli, si diceva che avesse portato con sé dalla Russia – oltre ai purosangue – anche un sacchetto di brillanti (Ferrario A. Alessandro Finn, il Mago Russo che visse in Italia // Il trotter. 2.8.2014).
Finn è stato l’istruttore di molti fantini e ha creato a Milano una propria scuola. Quanto fosse popolare si può dedurre dal racconto di Vittorio Notarnicola (1923–1976), giornalista appassionato di corse che è stato pubblicato nell’antologia Storie di cavalli (1965).
Negli anni Trenta Finn è sorvegliato dalla Polizia politica, perché ritenuto antifascista. Così riferisce una nota del 20 marzo 1937 da Milano:
Segnalo certo Finn Alessandro, abitante in via Carlo Poerio n. 15, russo, noto guidatore di cavalli corse al trotto. Costui venne in Italia molti anni fa, dove fu accolto cordialmente e dove in poco tempo riuscì a fare un mucchio di soldi (infatti oggi è milionario), e a diventare in breve tempo una piccola celebrità. Con tutto ciò il Finn è ben lungi dal provare riconoscenza verso l'Italia, ma anzi è un accanito antifascista. Altri guidatori suoi colleghi, certi Fabbrucci, Ossani, ecc. hanno sentito più volte dalla bocca del Finn, frasi come questa: "quei porci di italiani, quei buoni a nulla, ecc.". Al Finn si presentò più volte l'occasione dì prendere la cittadinanza italiana, ma egli sempre sdegnosamente rifiutò, continuando però ad ammucchiare soldi italiani.
Mentre in un'altra comunicazione della Questura di Milano al Ministero dell'Interno del 4 maggio 1937 si legge:
L'apolide originario russo Finn Alessandro fu Boris e fu Fourmigliaut Maria, nato a Pietrogrado il 29 novembre 1885, abitante in via Carlo Poerio n. 15, risiede in questa città dal 5 dicembre 1921, proveniente dalla Russia. È coniugato con Pranaloff Olga fu Nicolò e fu Trofimoff Agata, nata a Pietrogrado il 5 ottobre 1899. Serba regolare condotta in genere e non ha precedenti sfavorevoli in questi atti. È guidatore di cavalli da corsa alle dipendenze dell'Unione Ippica Italiana, e nell'ambiente ippico è noto per la sua simpatia per l'Italia.
Dopo la sua morte è stato istituito in suo onore il Premio Alessandro Finn.
F
onti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Polizia politica, Fascicoli personali, b. 505, f. Finn Alessandro.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. PS. 1928 А16. B. 81. F. Finn Alessandro e consorte Olga Rossalova.
Bibliografia
Памяти ушедших. Александр Финн // Русская мысль (Париж). 16.4.1963. № 1982.
Storie di cavalli / a cura di L. Vergani. Milano: Ferro Edizioni, 1965.
David M. Gli italiani a cavallo. Milano: Bietti, 1967.
Antonella d'Amelia, Vladimir Keidan
Scheda aggiornata il 4 giugno 2020
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