Michail Lazarevič Kobylinskij
Luogo e data di nascita: Odessa, 16 ottobre 1883
Professione: maggiore, medico, professore universitario
Nel 1917 è già presente in Italia e si reca in Francia. Ha il grado di capitano e poi maggiore medico. Nonostante la sua condotta irreprensibile a Genova, dove per due anni ricopre la cattedra di clinica psichiatrica all'Università, viene sospettato di bolscevismo (come da nota dell'Ufficio informazioni del Comando Supremo) e per questo inviato a Praga. In seguito, lavora nella clinica del professor Morselli, passando poi al manicomio di Pavesano. In una nota successiva dello stesso ufficio (5 dicembre 1918) si parla del suo incarico di accompagnare la delegazione dei Soviet in Italia, in vista della conferenza dei socialisti a Stoccolma (cfr. Venturi 1979, p. 85 e ss.), specificando che sul suo conto non si è riscontrato nulla di sospetto, anche dopo aver perquisito a Genova la casa della moglie, "legata da intima amicizia con stranieri indiziati di spionaggio" (nota del dirigente generale della Pubblica Sicurezza al Gabinetto del Ministro del 5 gennaio 1919). Kobylinskij si dimostra infatti anche un utile collaboratore del Ministero degli Affari Esteri e della Presidenza del Consiglio quale informatore sulla situazione dei bolscevichi russi in Italia e in Europa. Durante la permanenza in Italia dei 4 delegati del Governo dei Soviet, Kobylinskij fa parte del gruppo italiano che li accompagna, da Torino, dove arrivano il 5, a Roma (sulla delegazione in Italia cf. Venturi 1979, p. 91 e ss.).
Nota
Nelle fonti archivistiche s'incontra Michele Kobilinski-Kobilinsky fu Lazzaro e di Chianfini Rebecca.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1920, cat. A11, b. 11, f. Kobilinski dott. Michele fu Lazzaro 245.
Bibliografia
A. Venturi, Rivoluzionari russi in Italia 1917-1921, Milano, Feltrinelli, 1979.
Laura Piccolo
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