Russi in Italia

Julija Nikolaevna Danzas


Luogo e data di nascita: Atene, 9 maggio 1879
Luogo e data di morte: Roma, 13 aprile 1942
Professione: storica, pubblicista, personalitŕ del movimento cattolico

Figlia del diplomatico russo N. K. Danzas, studia privatamente sotto la guida del prof. V. F. Bocjanovskij e del prof. V. N. Peretc; supera con lode gli esami al VI ginnasio di San Pietroburgo; si iscrive come libera uditrice alla Sorbona e diviene discepola dei celebri storici A. Luchaire (1846-1908) e L. Duchesne, specializzandosi in storia delle religioni e delle sette antiche. La passione per l'occultismo la porta in breve tempo a diventare membro dell'ordine esoterico dei «martinisti»; grazie alle sue ricerche sulle proprietà della psiche umana, D. diventa membro corrispondente dell'Associazione di psicologia di Londra.
Il primo libro di D., Gli interrogativi del pensiero (1897), è segnato dal forte influsso dell'individualismo nietzscheano. L'interesse costante di D. per la vita della Chiesa, la porta a entrare nella società filosofico-religiosa di San Pietroburgo. Essendo dama dell'imperatrice Aleksandra Fëdorovna, con l'incarico di gestire le opere di beneficenza dirette dalla sovrana, D. compie numerosi viaggi per i monasteri ortodossi della Russia e ha modo di studiare la vita delle sette russe; è stata redattrice e autrice permanente della rivista "Ai margini della Russia". Il secondo libro di D. Alla ricerca del divino: profilo di storia dello gnosticismo (1913) le apre le prospettive di una brillante carriera scientifica.
Nel 1914 lo storico della Chiesa A. von Harnack la invita a Berlino a lavorare insieme a lui sull'eredità di Origene e L. Duchesne le propone di continuare la ricerca a Roma e a Parigi. Con l'inizio della Prima guerra mondiale D. parte per il fronte, nel 1914-16 dirige il deposito della «Croce rossa» aggregato al 10° reggimento, poi presta servizio come volontaria nel 18° reggimento dei cosacchi di Orenburg, partecipa ai combattimenti ed è insignita di varie onorificenze.
Nel marzo 1917 torna a Pietrogrado. D. non può poi discutere la tesi di dottorato, perché nella Russia sovietica sono stati aboliti i gradi accademici. Nel 1918-23 lavora alla Biblioteca pubblica come aiuto-bibliotecaria della sezione di teologia straniera, poi come responsabile della sezione di filologia classica e del fondo-incunaboli; nel 1919-23 insegna storia francese e inglese al III Istituto pedagogico di Pietrogrado "A. I. Herzen"; nel marzo 1920 diventa direttrice della Casa degli studiosi.
Viene arrestata per la prima volta il 5 marzo 1920, ma subito liberata grazie all'intervento di A. M. Gor'kij. Dopo essersi convertita al cattolicesimo di rito bizantino il 16 novembre 1920, D. diviene la collaboratrice più stretta dell'esarca Leonid Fëdorov e svolge l'incarico di sacrestana presso la Chiesa dello Spirito Santo, tenendo conferenze ai circoli filosofico-religiosi. Inoltre collabora con la casa editrice "Letteratura mondiale", per la quale prepara la monografia Platone (1922).
Il 14 settembre 1921, su iniziativa di D., l'esarca L. Fëdorov fonda la comunità monastica femminile dello Spirito Santo, nella quale la studiosa prende i voti (25 marzo 1922) con il nome di suor Giustina. D. è arrestata una seconda volta a Pietrogrado il 18 novembre 1923 nell'ambito dell'inchiesta sui cattolici russi; il 19 maggio 1924, con un'ordinanza del Collegio dell'OGPU, è condannata a 10 anni di reclusione e inviata al carcere di isolamento per prigionieri politici di Irkutsk; l'11 settembre 1928 è trasferita al lager delle isole Solovki, dove lavora come contabile e bibliotecaria al museo della Società etnografica.
Nel 1931 viene trasferita ai cantieri del canale Mar Baltico-Mar Bianco, nel lager di transito situato in località Medvežja Gora (dal 1938 Medvež'egorsk), in cui lavora all'ufficio statistiche. Nel gennaio 1932 D. è liberata prima dello scadere della condanna per interessamento di A. M. Gor'kij e con il suo aiuto nel 1934 emigra a Berlino dal fratello. Nel 1935 entra nel monastero domenicano di Prouille (Francia) con il nome di suor Caterina; dall'autunno 1935 lavora presso il centro domenicano di studi russi "Istina" (Lille-Parigi), dove pubblica le sue memorie sulle Solovki Bagne Rouge (Galera rossa, 1935) e il saggio storico-filosofico Itinéraire religeux de la conscience russe (Itinerario religioso della coscienza russa, 1936), scrivendo periodicamente degli articoli per la rivista "Russie et chrétienté" e per altre case editrici religiose francesi. Dal 1939 è a Roma, dove tiene delle conferenze presso il seminario del Russicum e in altri centri religiosi.



Nella storia del pensiero filosofico-religioso russo D. è la seconda studiosa (dopo E. G. Volkonskaja) che si dedica a un lavoro approfondito su questioni di storia della Chiesa, filosofiche e teologiche. Le sue idee filosofico-religiose partono da concezioni razionalistiche con una forte tendenza all'esoterismo, per arrivare infine ad accettare totalmente la dogmatica e la dottrina della Chiesa cattolica. Se in gioventù, ponendosi l'obiettivo di studiare approfonditamente lo sviluppo delle dottrine dualistiche nella storia dei primi secoli del cristianesimo e di stabilire la portata del loro influsso sull'evoluzione del pensiero teologico nella Chiesa, D. ha giudicato favorevolmente lo gnosticismo e cercato di sottolineare il suo contributo positivo all'evoluzione storica del cristianesimo (Alla ricerca del Divino), nei suoi ultimi anni di vita definisce inequivocabilmente lo gnosticismo come un'eresia (Teodicea cattolica e ateismo marxista) e critica i filosofi religiosi e teologi russi V. Solov'ëv, P. Florenskij e S. Bulgakov per la presenza di elementi gnostici nelle loro concezioni.
Riguardo alle prospettive di unificazione della Chiesa ortodossa russa con quella cattolica, D. giudica irrilevanti le cause dogmatiche e politiche della divisione; ritiene che il dialogo sulle possibilità di un avvicinamento debba svolgersi su un terreno psicologico. Pur prendendo atto che, in quelle particolari circostanze storiche, la coscienza ortodossa russa è ancora impreparata a tornare sulla via dell'unità della Chiesa, D. non considera definitivo questo stato di cose, ritenendo che il particolarismo religioso russo, a differenza del "filetismo" delle altre Chiese orientali, è stato da sempre orientato all'universalismo cristiano e non ha mai respinto del tutto l'Occidente. A suo giudizio, è possibile abbattere il muro dell'incomprensione psicologica rivelando alla coscienza religiosa russa la vita mistica della Chiesa cattolica e dei suoi santi. Riguardo alle prospettive di sviluppo del cattolicesimo in Russia, D. è vicina alle concezioni del metropolita A. Szeptyckyj e dell'esarca L. Fëdorov e vede "il futuro cattolico della Russia" fondato "sull'integrità di un rito celebrato per dieci secoli e sul mantenimento delle norme canoniche, come pure delle particolarità tradizionali della spiritualità russa".

Pubblicazioni
Nikolaev Ju. [pseud.]. Zaprosy mysli. SPb., 1897 (SPb., 1908).
Nikolaev Ju. [pesud.]. V poiskach za Božestvom: Očerki po istorii gnosticizma. SPb., 1913 (V poiskach Božestva. K., 1995).
Katoličeskoe Bogopoznanie i marksistskoe bezbožie. Rim., 1941; L'avenir catholique de la Russie // Échos d'Orient 127-128 (1922) (rus. per.: Katoličeskoe buduščee Rosii // Simvol 37, 1997).
Bagne Rouge: Souvenirs d'une prisonniere au pays des Soviets. Juvisy, 1935 (rus. per.: Krasnaja Katorga // Simvol 37, 1997).
Intinéraire religieux de la conscience russe. P., 1936 (rus. per. Religioznyj put' russkogo soznanija // Simvol 37, 1997).
Les Réminiscences gnostiques dans la philosophie religieuse russe moderne // "Revue des sciences philosophiques et théologiques" 25 (1936) (rus. per.: Gnostičeskie reminiscencii v sovremennoj russkoj religioznoj  filosofii // Simvol 39, 1998).
L'imperatrice tragica e il suo tempo. Verona, 1942.

Bibliografia
Burmann V. Duchovnyj put' Ju. N. Danzas // Simvol 37 (1997), c. 7-103.
Škarovskij,. Kniga pamjati, 680-681.Шкаровский М. В., Черепенина Н. Ю., Шикер А. К.
Parravicini G., Stratanovskij S. Julija Danzas, Milano, 2001.

Aleksej Vladimirovič Judin



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