Russi in Italia

Aleksandr Antonovič Ricconi


Luogo e data di nascita: Riga, 25 gennaio 1836
Luogo e data di morte: Roma, 16/29 aprile 1902
Professione: pittore

Studia all’Accademia di Belle Arti di Pietroburgo dal 1852 al 1862, sotto la guida del celebre maestro B. P. Villeval’de. Al 1857 risale il suo primo viaggio in Italia, che diventa lo sfondo preferito delle sue opere (nello stesso anno riceve una medaglia per il dipinto Ital’janskij šarmanščik v korčme [Fisarmonicista italiano in una taverna]). Nel 1866 è promosso a membro dell’Accademia degli artisti. Si trasferisce a Roma a partire dal 1868. Si occupa prevalentemente di scene di genere (soggetti prediletti: la vita quotidiana romana e il clero cattolico). Tra i suoi quadri si ricordano Vnutrennij vid rimskoj osterii [Interno di una osteria romana], Židy kontrabandisty [Ebrei contrabbandieri, 1859], dipinto che gli valse una medaglia d’oro.
Nel 1860 parte alla volta della Spagna e del Belgio. In questo periodo dipinge soggetti tratti dalla vita quotidiana dei paesi che si affacciano sul Mar Baltico (Bulgakov 1889, 123). In seguito vive prevalentemente tra Parigi e Roma. Nel periodo di soggiorno in Italia predilige scene tratte dalla vita dei prelati (Vychod Sv. kollegii v Vatikane [All’uscita del Santo Collegio in Vaticano], Soveščanie kardinalov [Cardinali a colloquio], Monastyrskaja kuchnja [La cucina del monastero], e popolari (Vnutrennost’ taverny [Interno di taverna], Taverny [Taverne], Ochotniki [I cacciatori], o anche scene della vita quotidiana Terezina [Teresina], Ital’janka s veretenom [Ragazza italiana con fuso], Golovka blondinki [Testa di biondina] o degli ebrei romani, immortalando scene ambientate nel quartiere romano del ghetto.
Nel 1868 l’Accademia gli conferisce il titolo di professore per i dipinti esposti quell’anno, tra questi Vnutrennost’ taverny v Rime [Interno di taverna a Roma], che l’Accademia serbò per il proprio museo. Amico del collezionista P. M. Tret’jakov, le sue opere sono acquistate da D. P. Botkin. Partecipa a mostre a Parigi (1867), Londra (1872), Vienna (1873), Mosca (1882). A Roma allestisce un rinomato atélier in via Sistina, centro della vita artistica del tempo e crocicchio di intellettuali russi ed italiani (è nello studio di A. Ricconi che, nel 1885, il musicista e critico pietroburghese M. M. Ivanov conobbe G. D’Annunzio, De Michelis 1979, 14). Si toglie la vita a Roma, nel 1902. È stato sepolto nel cimitero acattolico di Testaccio.

Bibliografia

F. I. Bulgakov, Naši chudožniki, SPb 1889, p.123.
S. N. Kondakov, Ricconi, Aleksandr Antonovič in Jubilejnyj spravočnik Imperatorskoj Akademii chudožestv 1764-1914.
C. G. De Michelis, D’Annunzio nella cultura russa, in G. Dell’Agata, C. G. De Michelis, P. Marchesani (a cura di), D’Annunzio nelle culture dei paesi slavi, Venezia 1979.

V. Gasperovič, M. Katin-Jarcev, M. Talalaj, A. Šumkov, Testaččo. Nekatoličeskoe kladbišče dlja inostrancev v Rime, SPb 2002.

Bianca Sulpasso


V taverne [Nella taverna]. 1888. Olio su tela, 33 х 42 cm.



Soveščanie kardinalov [Cardinali a colloquio], 190



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