Russi in Italia

Angelika Isaakovna Balabanova

Angelica Balabanoff


Luogo e data di nascita: Černigov, 4 agosto 1977(secondo altre fonti 7 maggio 1878
Luogo e data di morte: Roma, 25 novembre 1965
Professione: dirigente politica, scrittrice

Nata in una famiglia dell'alta borghesia russa, ma ribelle sin dall'infanzia alla rigida educazione impartitale dalla madre e alle convenzioni dell'ambiente sociale in cui vive, non ancora ventenne decide di trasferirsi a Bruxelles per frequentare i corsi dell'Université Nouvelle (qui si laurea in lettere e filosofia con il massimo dei voti) ed entra in contatto con gli ambienti radicali e sindacali. Da allora, per 75 anni, il suo nome resta legato a molte delle battaglie più famose del movimento operaio internazionale.
Dopo aver viaggiato, lavorato e vissuto in molti paesi europei, rientra nella Russia bolscevica nell'autunno del 1918 e a Mosca lavora presso il dipartimento del Commissariato della Giustizia. Nel marzo 1919 partecipa al Congresso di fondazione della Terza Internazionale, di cui diventa Segretaria sotto la presidenza di Zinov'ev. I contrasti con quest'ultimo motivano il suo trasferimento in Ucraina come responsabile di un nuovo ufficio locale dell'Internazionale. Qui, oltre a questo lavoro, svolge anche la funzione di commissaria ucraina agli affari esteri. Rientrata a Mosca, assiste sgomenta, come lei stessa racconta nella sue memorie, all'involuzione del processo rivoluzionario in Russia. Sempre più emarginata dai dirigenti dell'Internazionale e del partito comunista bolscevico, delusa dal modo in cui nel 1920, al secondo congresso del Komintern, i comunisti russi intendono dettare le proprie condizioni a Serrati e alla delegazione socialista italiana, decide nel 1921 di abbandonare la Russia. Si stabilisce prima a vivere in Svezia e poi a Vienna dove si trova quando, nel 1924, apprende la notizia della morte di Lenin. Poco dopo viene espulsa dal partito comunista bolscevico (in cui era entrata nell'estate del 1917) con l'accusa di essere una menscevica e di scrivere per l'«Avanti!», definito da Mosca un giornale social-fascista.

Attività in Italia

Dopo la laurea a Bruxelles e due anni trascorsi tra Lipsia e Berlino decide di proseguire i suoi studi a Roma per conoscere Antonio Labriola, allora professore presso l'università della Sapienza (Roma). Iscrittasi al Partito Socialista Italiano nel 1904, decide poco dopo di andare a lavorare per la causa del proletariato nella cittadina di San Gallo, nella Svizzera tedesca, dove nelle grandi filande lavoravano in condizioni miserrime migliaia di italiani, soprattutto ragazze e donne.
Rientra in Italia per brevi viaggi numerose volte in questi anni. Nel 1912 il congresso straordinario del partito socialista indetto a Reggio Emilia la nomina membro della Direzione e condirettrice, insieme a Mussolini, dell'«Avanti!». Ma quando Mussolini abbandona la linea della neutralità, pubblicando nel 1914 un editoriale favorevole all'intervento dell'Italia in guerra, è lei a proporre la sua espulsione dal giornale e dal partito.
In questi anni viaggia spesso in Italia ma dopo il 1926, con il definitivo trionfo del regime fascista, ogni remota speranza di potervi far rientro svanisce e si trasferisce a Parigi, dove emigra la maggior parte degli esponenti dei partiti italiani ormai in clandestinità. Nella capitale francese dirige a lungo con Ugo Coccia, l'«Avanti!».
Alla fine della guerra di Spagna, quando la tragedia europea è ormai imminente, si rifugia negli Stati Uniti dove riprende la sua intensa propaganda antifascista. Rientrata definitivamente in Italia nel 1947, è con Saragat nella scelta della scissione di Palazzo Barberini e da quel momento partecipa attivamente alla vita del partito socialdemocratico, sempre attenta alla prospettiva di una riunificazione dei partiti socialisti italiani.

Pubblicazioni
Articoli giornalistici comparsi soprattutto sull'«Avanti!».
Pro Russia rivoluzionaria, conferenza, Siena, Tip. Nuova, 1906.
Il socialismo e gli intellettuali, conferenza, Siena, Tip. Nuova, 1906.
Dalla schiavitù alla libertà: doveri e diritti dei comunisti nella prima repubblica del lavoro, Milano, Società Editrice "Avanti!", 1921.
L. Trockij, 1917: gli insegnamenti dell'Ottobre, versione italiana dal russo di Angelica Balabanoff, Milano, Soc. Ed. "Avanti", 1925.
Il traditore Mussolini. Piccole curiosità non del tutto inutili a sapersi, a cura di M. Giudice, Roma-Milano, Soc. ed. "Avanti", 1945.
Ricordi di una socialista, prefazione di Folco Testana, Roma, D. De Luigi, 1946.
Lenin visto da vicino, Roma, Opere nuove, 1959 (ristampa Sugar.Co, 1980; ristampa a cura dell'Istituto di Studi sociali Giuseppe Saragat, Roma, Opere nuove, 1990).
Il traditore, Roma, Napoleone, 1973.
La mia vita di rivoluzionaria, Feltrinelli, Milano, 1979.

Bibliografia
In memoria di Angelica Balabanoff: 1869-1965, a cura del Movimento femminile socialdemocratico, Roma, 1966.
Annaratone D., Due rivoluzionarie russe in Italia: A. Kuliscioff e Angelica Balabanov a confronto, Milano, Libreria Cupl, 2003.

Nota
Nei documenti archivistici e bibliografici si incontra come Angelica Balabanoff.

Fonti archivistiche
Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri, Roma, R. Politici, busta 174 e 176, fascicolo bolscevismo.
Archivio Centrale dello Stato, Pubblica Sicurezza, A5G, Prima Guerra Mondiale.
Fondazione di studi storici "Filippo Turati", Firenze, Lettere di Angelica Balabanov a Bianca Pittoni.
International Institut voor Sociale Geschiedenis (IISG), Amsterdam, Collezione Balabanov.
Rossijskij Gosudarstvennyj Archiv sozial'no-političeskoj istorij, Moskva, Fond 17, opis' 128, delo 800.
Fondazione Giorgio Cini, Archivio Signorelli, Lettere di Nina Gurfinkel' a Ol'ga Signorelli.

Link interessanti
http://www.iisg.nl/archives/en/files/b/10729041full.php
http://oasis.lib.harvard.edu/oasis/deliver/~hou00034
http://www.marxists.org/subject/women/authors/balabanoff/
http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/goldman/disillusion/ch13.html
http://library.utoronto.ca/fisher/collections/findaids/stewart_claude.pdf

Elena Dundovich


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