Ufficiale russo, ex capitano del 3° reggimento tiratori della Guardia imperiale, cugino della nota ballerina e coreografia
Ileana Leonidoff. Residente a Berlino, giunge inizialmente in Italia per "motivi di servizio", richiedendo un visto della durata di due mesi dal 2 settembre al 2 novembre 1920. Durante il soggiorno romano, anche grazie all'intervento della cugina, viene scritturato per diversi ruoli teatrali e cinematografici. Le autorità italiane gli concedono così una proroga sino al marzo del 1921, dopo che lo stesso direttore dei
Balli russi Leonidoff si presenta il 18 ottobre alle autorità romane per mostrare il contratto che lega Samojlov al Teatro Costanzi e alla troupe della cugina. Il 7 marzo 1921 lascia l'Italia dalla frontiera di Modane.