Il suo vero cognome è Salogub che egli modifica sin da adolescente firmandosi Sologub. Si forma a Mosca sia come pittore sia come architetto, frequentando l'Accademia di Belle Arti L. N. Benua. Si diploma con un progetto della sede della Duma. In seguito concepisce una serie di edifici e monumenti che però non troveranno realizzazione, tra i quali il
Monumento all'Imperatrice Marija Fedorovna (1912), il
Monumento ad Alessandro II a Pietroburgo (1912), entrambi con V. V. Liševyj, il
Palazzo delle arti a Pietroburgo (1912) ed altri, tutti vincitori di concorsi di arte e architettura o classificati nei primi posti. Tra il 1912 e 1913 progetta e realizza una serie di padiglioni di legno a Kostroma per il tricentenario della Casa dei Romanov.
Nel 1910 presenta acquerelli e alcuni progetti architettonici all'esposizione del Fante di quadri (Bubnovyj valet); partecipa con alcune opere a diverse mostre del Mondo dell'arte (Mir Iskusstva). Convinto assertore di una sintesi delle arti da convogliare in progetti architettonici, apre uno Studio delle tre arti che riunisce architetti, pittori e scultori.
Partecipa alla guerra come volontario, ottenendo anche la croce di San Giorgio. Frutto dell'esperienza bellica è la mostra
Na vojne (In guerra) che organizza nel 1916 all'Accademia imperiale di Belle Arti di Pietroburgo, in favore dei figli dei combattenti caduti per la patria. L'anno successivo la redazione del giornale «Russkaja volja» ospita una serie di suoi lavori.
Nel 1918 sposa Anna Nikolaevna Krasil'šikova, nata a Kostroma il 15 ottobre 1898, e intraprende con lei un lungo viaggio che lo porta in Oriente. Il 13 novembre 1920 nasce a Ekaterinodar la figlia Irina. Dal 1920 espone in diverse città europee soprattutto in Francia, Olanda e Italia. Da questo momento è dimenticato in patria dove nel periodo prerivoluzionario aveva invece un discreto successo.
Nel 1922 si stabilisce all'Aia in Olanda, ma già nel settembre dello stesso anno espone a Venezia e a Parigi (Salon des Indépendants e Salon d'automne).
Nel 1923 l'intera famiglia Sologub intreccia il proprio destino con quello di Venezia: i documenti conservati presso l'Archivio Storico del Comune di Venezia testimoniano un trasferimento della moglie e della figlia dell'artista a Venezia, dove prendono dimora al Lido, in Via Paolo Erizzo 18, soggiornandovi almeno fino al settembre 1924.
Nel 1924 Leonid Sologub allestisce una mostra di opere di artisti russi emigrati all'Aia, città nella quale nel 1956, all'età di 72 anni, si spegnerà. Una parte dei suoi dipinti sono mandati in dono in Unione Sovietica dalla figlia del pittore per volontà del padre: anche se la Russia sembra essersi dimenticata di lui, Sologub non ha mai dimenticato la sua patria e non ha rinunciato per tutti i 35 e più anni di emigrazione alla cittadinanza russa.
Nota
Nei documenti italiani s'incontra Leonida Sologoub.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1922, cat. A11, b. 15, f. Sologoub Leonida n. 54.
Archivio Storico del Comune di Venezia, Immigrazioni dall'estero, 1924, settembre, f. 8 Krasilstchikoff Anna.
Bibliografia
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Chudožniki russkoj emigracii (1917-1941). Biografičeskij slovar', Sankt-Peterburg, Izd. Černyševa, 1994, pp. 419-421.
Benezit. Dictionary of artists, Paris, Gründ, 2006, v. 12, p. 1453.
Saur. Allgemeines Künstlerlexikon. Bio-bibliographischer Index A-Z, München-Leipzig, K. G. Saur, 2000, t. 9, p. 334.
M. Černosvistova,
Podvizničestvo vo imja Rossii, «Russkij Vestnik», 1994, n. 2, (anche in
http://chernosvitov.narod.ru/sologub.html).Siti consultati
http://chernosvitov.narod.ru/sologub.html
http://www.marshan.ru/catalog/id=36
Nell'immagine: Città d'inverno, olio su tela, 47 x 38 cm.
www.liveauctioneers.com/catalog/9873/page2
Matteo Bertelé, Laura Piccolo
Scheda aggiornata al 31 agosto 2010