Cugina del rivoluzionario Jakov Bograd (1878-1919) e seconda moglie di Georgij Plechanov, nasce in un’agiata famiglia ebrea del distretto di Cherson nel sud della Russia. Dal 1874 frequenta come uditrice l’Accademia medico-chirurgica di San Pietroburgo, l'anno successivo entra nella scuola femminile di medicina dell'ospedale militare Nikolaevskij; si impegna in qualità di aiuto medico tanto in Russia che all'estero, nel 1877 è in Romania. Nello stesso anno conosce Georgij Plechanov, appena tornato a San Pietroburgo dopo un lungo periodo vissuto all’estero, diventa la sua compagna. Dal matrimonio che avverrà a Ginevra nel 1909 nascono due figlie: Lidija (in Le Savoreux; 1881–1978) e Evgenija (in Batault; 1883-1964).
In questi anni prende parte all'attività politica e propagandistica rivoluzionaria delle società segrete "Zemlja i volja", “Černyj peredel” e “Osvoboždenie truda”. Nel 1879 termina gli studi senza riuscire a sostenere l'esame finale perché ricercata dalla polizia, nel 1880 emigra e si stabilisce a Ginevra con Plechanov; trascorrono i mesi invernali sulla riviera ligure per l'aggravarsi delle condizioni fisiche di Plechanov.
A Ginevra prosegue i suoi studi, si laurea nel 1895 e presenta una tesi di dottorato sulla cura del cancro all'utero, con la quale riceve il titolo di Dottore in medicina. Esercita la sua professione sia a Ginevra sia a Sanremo, dove nel 1908 apre un sanatorio (Villa Victoria e poi Villa Le Repos) che resterà in funzione fino al 1917. Parallelamente prosegue l'attività politica e propagandistica e l'impegno sociale in sostegno dei suoi connazionali esuli in qualità di membro del Comitato per il soccorso degli emigranti russi (1912-1915) e della Società per l'aiuto agli emigranti ammalati a Sanremo. Nel 1913 insieme al marito è ospite di Maksim Gor'kij a Capri.
Nel 1917 rientra a Pietroburgo (a Sanremo rimane la figlia Lidija, anch'essa medico) e collabora con Plechanov alla pubblicazione del giornale «Edinstvo».
Dopo la sua morte nel marzo 1919 lascia Pietroburgo decisa a stabilirsi in Francia (fa ritorno in Italia solo per liquidare il suo sanatorio); apre un nuovo sanatorio a Boulogne-sur-Mer che in seguito lascia nelle mani della figlia per dedicarsi alla conservazione e divulgazione degli scritti di Plechanov. Nel 1921 esce God na rodine (Un anno in patria), opera in due tomi che raccoglie i discorsi e gli articoli di Plechanov del 1917-1918, successivamente si occupa di preparare la raccolta Gruppa "Osvoboždenie truda" (Il gruppo “Liberazione del lavoro”), che contiene anche alcuni materiali dell'archivio di Plechanov. Più volte il governo sovietico – su iniziativa di Lenin – si rivolge alle eredi del teorico del marxismo, perché il suo archivio e la biblioteca tornino in patria. La richiesta non è soddisfatta fino al 1924 quando Rozalija Bograd torna in Urss. In questa occasione esprime il desiderio di donare l'archivio e la biblioteca del marito alla Biblioteca di Leningrado: nell'ottobre 1928 nasce così nell'attuale Rossijskaja nacional'naja biblioteka il centro "Dom Plechanova" dove, oltre ai materiali e alla biblioteca di Plechanov e della moglie, sono conservati anche altri fondi (ad es. quello di Vera Zasulič).
Si spegne a Parigi nel 1949 e viene sepolta nella tomba del marito al cimitero Volkovskij di San Pietroburgo.