Dopo la rivoluzione d'ottobre, considerando soffocante l'atmosfera sovietica ma dichiarandosi apolitico, emigra nel 1921 con la moglie Olga in Italia. Tra il 1922 e il 1926 vive tra Roma e Capri, dove crea numerose vedute dell'isola e della costiera amalfitana. Nel marzo 1926 espone in una personale a Roma, al Palazzo di Clemente X, che gli fa ottenere il riconoscimento del pubblico italiano:
Ecco ancora la Russia: neve e grigiore: piccoli quadri. Ma vicino il nostro cuore dà un balzo di gioia, che ci chiama l'inno delle nostre gemme: Napoli, Capri, Amalfi, Venezia, Ravello. Tralci di vite, rami carichi di aranci, e terrazze al sole, sul mare nostro: le bellezze del paesaggio e la luce del sole hanno, direi quasi, abbagliato l'artista, che ha veduto bene, anche quando gli accenti della sua calda passionalità, l'hanno portato ad apparenti esuberanze (E. Pennetta, La mostra del pittore Gorbatoff, "Il Messaggero" 14.3.1926).
Il successo gli porta anche richieste di dipinti da parte dei Savoia e di diversi comuni (Capri ed altri). Dal 1926 gira per l'Europa, seguendo le sue personali a Berlino, Amburgo, Monaco, Dresda, Copenaghen, l'Aia, Londra, ma vive soprattutto in Germania. Dal 1940 è costretto a risiedere stabilmente a Berlino sotto il controllo della Gestapo.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1927 A16. B. 65. F. Garbatoff Costantino di Giovanni.
L'archivio personale del pittore (insieme con i suoi quadri) è stato trasferito, per rispettare la sua volontà, in Russia presso il Museo Statale Russo (San Pietroburgo), la Galleria Tret'jakov e la Casa-Museo di Maksim Gor'kij (Mosca), il Museo Civico di Istra (Regione di Mosca).
Konstantin Gorbatov, Kitezh, 1913