Figlio del generale dell’Armata imperiale russa Chačatur Egiazarjanc (è questo il suo vero cognome), studia al liceo russo di Baku, poi dall’inizio del secolo al College de Saint Germain di Asnières e all’Université Libre de Bruxelles; le sue prime opere in francese appaiono sulle riviste belghe "Le Thyrse" e "La Société Nouvelle", in russo sulla rivista di Ginevra "Raduga". Nel 1910 decide di fare propria la lingua dei suoi antenati e si stabilisce a Venezia ospite della Congregazione mechitarista e per tre anni studia l’armeno; nel 1914 fonda a Costantinopoli la rivista "Mehyan" (Il tempio), che svolgerà un ruolo significativo nella formazione della nuova letteratura armena.
All’inizio della Prima guerra mondiale torna in Italia: nel 1915 crea a Roma una della sue più belle opere poetiche Tre canti, scritta in armeno e in francese, che è pubblicata nel 1916 sul mensile futurista "L’Eroica", edito a La Spezia, nella traduzione di Giovanni Alessandro Rosso (1888-1917), e nel 1920 in volume da Carabba. Soggiogato dallo spirito poetico e nazionale dei Tre canti, nel 1922-1923 Ottorino Respighi compone tre opere per orchestra, piano e voce ispirate a questo testo che rendono Zarjan famoso nei circoli letterari italiani. Vive a Firenze, è in contatto con Cardarelli, Marinetti, Papini, Lucio D’Ambra, Soffici; nel 1917 fonda l’associazione «Pro Armenia», fa conferenze e lezioni sul popolo armeno. Nel 1919 va nel Caucaso come corrispondente dei quotidiani "Il Secolo" e "Il Messaggero", scrive degli orrori della guerra civile in una serie di reportage dal titolo Lettere dal Caucaso. Anche se nel 1920 s’insedia in Armenia il potere sovietico, nel 1922 ritorna in patria con la famiglia per dedicarsi interamente al suo paese: insegna all’Università di Erevan storia della letteratura europea, scrive il romanzo autobiografico-documentario in armeno Il Pellegrino e il suo cammino, poi dal 1924 ricomincia a vagabondare per il mondo (Italia, Francia, America, paesi del vicino Oriente).
Nel 1928-1929 vive con la famiglia a Venezia, collabora con “Il Resto del Carlino”, nel 1934 è corrispondente delle riviste “L’Esame” e “L’Ambrosiano” in Spagna; qui nasce l’dea del libro Paesi e Dei, dedicato alla cultura e religione di Spagna, America e Armenia, di cui pubblica nel 1935-1939 solo i volumi dedicati alla Spagna e all’America.
Nel 1936 si stabilisce a Corfù, dove fonda un circolo letterario-filosofico. Da lì alla fine degli anni Trenta viene spesso in Italia, dove il figlio Armen (1914-1994) frequenta la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma; come sempre, la polizia politica li tiene sotto stretto controllo, sospettando attività antifasciste.
Nel 1943 pubblica il romanzo La nave sulla montagna, in cui rappresenta l’Armenia prima dell’insediamento del potere sovietico. Nel 1944-1946 tiene un corso alla Columbia University di New-York sulla letteratura mondiale e l’Armenia, fonda la rivista scientifica "Armenian Quarterly". Nel 1962 su richiesta del Chatolikos Vazgen I rientra in Armenia con la famiglia e fino al 1969 lavora al Museo della letteratura e dell’arte di Erevan.
Anche altri membri della sua famiglia sono collegati all’Italia: il figlio Armen dopo gli studi di architettura ha lavorato a Roma come architetto e pubblicato negli anni Ottanta la serie Documenti di architettura armena (Milano, Oemme edizioni); la figlia Nvart (Firenze, 1917 – Santa Marinella, 2005) ha studiato a Firenze, è diventata una scultrice, ha partecipato alla resistenza.
Pubblicazioni
Zarian C. Tre canti per dire i dolori della terra e i dolori dei cieli. La Spezia: L’Eroica, 1916 (2-е изд.: Lanciano: Carabba, 1920).
Respighi O. La mamma è come il pane caldo: antica poesia popolare armena di C. Zarian. Milano: G. Ricordi & C., 1922.
Respighi O. No, non è morto il figlio tuo: poesia popolare armena di C. Zarian. Milano: G. Ricordi & C., 1922.
Respighi O. Primavera: Poema Lirico. Testo di C. Zarian. Roma: Squarci D. e Figli, 1923.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1925 A16. B. 39. F. Zarian Igiazarian.
ACS. PS. PolPol. B. 1482. F. Zarian Costant.
Link
Арзуманян Р. Костан Зарян и армянская духовная культура https://www.armmuseum.ru/news-blog/2018/3/21/-
Зарян К. Леонардо-да-Винчи бывал в Армении https://vstrokax.net/interesnoe/leonardo-da-vinchi-byival-v-armenii/