Nasce nel sud della Russia da una famiglia colta e benestante: il padre Vasilij è ingegnere, responsabile del sud per le ferrovie imperiali russe, la madre è Evgenija Guljanickaja, ha due fratelli e una sorella. Si diploma al liceo di Kiev nel 1918 e si iscrive all’università (frequenta un solo anno); nel 1919 temendo le conseguenze della guerra civile, la famiglia emigra dalla Crimea e la Grecia e si stabilisce a Torino. Qui riprende gli studi all’Università di Torino, nel 1922 si laurea a pieni voti in fisica e nel 1924 sempre a pieni voti in matematica. Il 9 maggio 1929 diventa cittadino italiano. Sposa Caterina Leavis, hanno un figlio: Andrej.
Dal 1925 al 1933 insegna fisica e matematica alla Reale Accademia di Torino e alla Scuola di Applicazioni, nel 1933-1934 all’Università di Torino. Grazie alla sua intensa attività teorica e sperimentale, acquista fama internazionale: dal 1934 accetta una cattedra nella nascente facoltà di Filosofia, Scienza e Letteratura della prestigiosa Università di San Paolo del Brasile, dove fonda una scuola di fisica di livello internazionale, crea laboratori e strutture, promuove esperimenti, forma un’intera pleiade di fisici teorici (tra loro – César Lattes).
Nel 1949 viene richiamato in Italia alla cattedra di Fisica Sperimentale dell’università di Torino, diventa uno dei promotori della rinascita della scuola di fisica torinese negli anni Cinquanta. Insieme a Gilberto Bernardini, Antonio Rostagni, Pietro Caldirola e Edoardo Amaldi, nel 1951 fonda l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, attraendo alla sua scuola giovani talenti. Mantiene contemporaneamente i rapporti di ricerca con l’istituto di San Paolo del Brasile e dal 1955, grazie alle sue origini e conoscenze, facilita il riallacciamento dei rapporti scientifici con i fisici dell’Est europeo.
Nel 1951 per i suoi studi è vincitore del Premio Feltrinelli, dal 1960 è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei. Lascia l’attività didattica nel 1976 e muore a Torino nel 1986. La sua attività scientifica è documentata nella storia dell’Istituto di Fisica dal 1720 al 1980, scritta da Vittorio de Alfaro. Personalità brillante, comunicativa e molto coinvolgente, ha pubblicato studi di meccanica quantistica relativistica, di astrofisica, di raggi cosmici, di particelle, di formazione degli elementi, di teoria dei campi.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1920 A11. B. 13. F. 518 Wataghin Giovanni.
ACS. PS. 1929 A2. B. 31. F. Wataghin Gleb di Basilio.
Bibliografia
Gleb Wataghin // Enciclopedia Italiana Treccani. IV Appendice. Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1981.
Храмов Ю.А. Ватагин Глеб (Глеб Васильевич) // Физики: Биографический справочник / под ред. А.И. Ахиезера. М.: Наука, 1983.
De Alvaro V. La fisica all’Università di Torino 1720-1980 // La Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Torino, 1848-1980, vol. I, a cura di C.S. Roero, Torino 1999 http://1stoldsite.to.infn.it/activities/schedules/storia/fisica-torino-dealfaro.html
Agnese Accattoli
12 gennaio 2021