Esodisce in Russia nel 1917 con lo pseudonimo di Ol’ga Org nei film Voglio vivere (Ja choču žit’) di Aleksandr Čargonin, Il figlio del mare (Syn morja) e La Mandragora o la radice del male (Mandragora, ili koren’ zla) di Fedor Komissarževskij; nel 1919 recita con Vladimir Striževskij nel film Bianco e nero (Beloe i černoe) di Aleksandr Razumnyj, dopo il 1920 lascia la Russia e vive in emigrazione, dove acquista notorietà come Olga Belajeff o Olga d’Org.
All’inizio degli anni Venti lavora con successo in Italia: recita in due film di Aleksandr Ural’skij - La medaglia e il rovescio (la prima proiezione si svolge a Milano il 9 marzo 1920) e Olga, Dik i Puk (1921) tratto dal romanzo di Pier Antonio Gariazzo (prima proiezione a Milano il 29 novembre 1921), ambedue apprezzati dalla critica cinematografica (Echi di spettacoli // La Stampa. 29.10.1921). Soprattutto Olga, Dik e Puk è lodato per l’intrigo privo di sfumature svenevoli, la recitazione, la scenografia, l’abilità dell’operatore. L’intreccio è considerato divertente e svolto con buon gusto e originalità, la recitazione dell’attrice straordinaria (La rivista cinematografica, Torino. 25.5.1921).
Successivamente Beljaeva si trasferisce in Danimarca, dove lavora per la Nordisk Film Company, gira a Berlino con registi russi e tedeschi, partecipa al film Das Wachsfigurenkabinett (1924) di Paul Leni.
Con l’avvento del sonoro scompare dagli schermi (nelle riviste dell’epoca si parla di un suo matrimonio con un miliardario americano).
Fonti archivistiche
Museo nazionale del cinema, Torino. Fondo Itala Film. Corrispondenza L’Orchidea Fatale, A188/8.
Museo nazionale del cinema, Torino. Fondo Itala Film. Corrispondenza 1924, A188/9.
Bibliografia
Martinelli V. I film del dopoguerra. Roma; Torino: Centro Sperimentale di Cinematografia-Nuova Eri, 1995.
Янгиров Р. Рабы немого, 1920–1930-e годы. М.: Русский путь, 2007.
Янгиров Р.М. Хроника кинематографической жизни Русского зарубежья: В 2-х т. М.: Книжница / Русский путь, 2010. Т. 1.
Bianca Sulpasso
7 dicembre 2020