Nel maggio 1898 Igor’ Grabar’ e Dmitrij Kardovskij ritornano entusiasti da Monaco, dove hanno frequentato la scuola del pittore sloveno Anton Ažbe (1862-1905); influenzato dalla loro esperienza anche Šmarov si reca a Monaco per qualche mese e si avvicina al circolo artistico russo di Aleksej Javlenskij, Vasilij Kandiskij e Marianne Werefkin.
Nel 1899 termina l’Accademia con la medaglia d’oro per il quadro storico Guai ai vinti! (Gore pobeždennym!) e con la borsa di perfezionamento all’estero gira per l’Europa (Vienna, Roma, Firenze, Venezia) dal 1900 al 1902, studiando l’arte del passato. Insieme a Kustodiev nel 1904 scopre anche la Spagna, per qualche tempo frequenta a Parigi l’Académie Julian; il suo quadro La parigina ottiene la medaglia d’oro all’Esposizione universale di Saint Louis (America, 1904); l’anno successivo con la tela storica L’anno 1812 vince il 2° premio all’Esposizione universale di Liegi (Belgio, 1905). Le peregrinazioni non distraggono tuttavia l’artista dall’esporre con regolarità le sue opere ogni anno alle mostre primaverili dell’Accademia di Belle Arti.
In questo periodo esegue numerosi ritratti della nobiltà e di intellettuali: la Granduchessa Marija Pavlovna Romanova, il principe Feliks Sumarokov-Elston, il ministro della guerra Aleksej Ivanovič Kuropatkin, l’editore Aleksej Sergeevič Suvorin, persino lo zar Nicola II. Collabora inoltre per le illustrazioni con diversi giornali (“Večernee vremja”, “Novoe vremja”, “Žurnal teatra Literaturno-chudožestvennogo obščestva”), dipinge quadri di genere e tele storiche, illustra sia le opere dei poeti Nikolaj Nekrasov, Aleksandr Puškin e Michail Lermontov che le ricerche dell’archeologo Ivan Egorovič Zabelin. Nel 1916 riceve l’incarico del quotidiano “Novoe vremja” di illustrare le vicende belliche, parte quindi per la Polonia ed esegue una serie di 30 disegni sul tema della guerra.
Negli anni post-rivoluzionari lavora intensamente a Pietrogrado e partecipa ad alcune mostre d’arte (nel 1917 alla Prima mostra di quadri, studi e abbozzi del Fondo A.I. Kuindži, nel 1919 alla Prima esposizione libera di opere d’arte nelle sale dell’ex Palazzo d’inverno), ma all’inizio del 1923 emigra insieme alla moglie Ol’ga Vinogradova e per quasi due anni si ferma in Italia, a Roma, rincontra il principe Sumarov-Elston e la moglie Zinaida Jusupova, effigia personalità famose (non si è conservato nulla di questo soggiorno italiano) .
Dal dicembre 1924 si stabilisce a Parigi, dove si conquista la fama di Renoir russo: continua a dipingere tele con giovani paesane russe, paesaggi popolati di bagnanti, nature morte. Se affronta il ritratto, lo fa quasi esclusivamente su commissione (ad es. ritrae Fedor Šaljapin, Nikolaj Evreinov, Sergej Lifar’). Nel 1928 la galleria Jean Charpentier (76, rue du Faubourg Saint-Honoré) organizza la sua prima personale, il musée du Luxembourg acquista la tela Il bagno (Kupanie). Partecipa alle esposizioni d’arte russa sia in Francia (Galleria d’Alignan nel 1931, La Renaissance nel 1932) che in Belgio (Bruxelles, 1928), Germania (Berlino, 1930) e Jugoslavia (Belgrado, 1928, 1930). Le opere dipinte a Parigi riflettono tanto la suggestione dei grandi impressionisti francesi (da Renoir a Manet, Monet) che dell’art deco dominante in quegli anni, sulle quali il pittore applica come un velo di nostalgia per il passato e la natura russa.
Pur parlando uno stentato francese, che abitualmente lo relega all’ambiente dei russi emigrati, stringe amicizia con gli architetti Jean Fidler, naturalizzato francese ma nato a Mosca in una famiglia estone (1890-1977) e Adrianna Gurvič-Gorskaja (1899-1969), anche lei nata a Mosca, poi trasferitasi in Francia e specializzatasi nella progettazione di grandi sale cinematografiche, sorella della famosa pittrice Tamara Lempicka.
Fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale lavora per il teatro, decora l’atelier di Lifar’, negli anni di guerra si sposta a Boulogne-Billancourt (subito dopo il bombardamento della fabbrica Renault) e grazie agli amici architetti riesce a trovare lavoro presso un ricco imprenditore edile che gli fa affrescare i suoi edifici.
Nel 1946, quando l’Unione dei patrioti sovietici organizza a Parigi l’esposizione Hommage à la Victoire, partecipa con un ritratto di Stalin generalissimo. Muore nel 1950 ed è sepolto nel cimitero Pierre Grenier a Boulogne-Billancourt.
Pavel Šmarov ha lasciato un ampia eredità pittorica, dalla quale la moglie e gli amici russi hanno selezionato la retrospettiva alla galleria Charpentier di Parigi nel 1955. La riscoperta della sua opera è iniziata solo nel XXI secolo: nel 2000 all’interno dell’esposizione Le symbolisme russe al Musée des Beaux-arts di Bordeaux e nel 2010 nel contesto dell’esposizione Les artistes russes hors frontières al Musée du Montparnasse di Parigi; in Russia si è svolta nel 2010 la sua prima retrospettiva alla galleria Zurab Tsereteli di Mosca, al Museo di Belle Arti di Voronez, all’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo. Sue opere si conservano oggi in diversi musei (Russkij muzej di San Pietroburgo, Muzej impressionizma di Mosca) e in collezioni private.
Fonti archivistiche
ASMAE. Ambasciata a Mosca. B. 49. F. Cittadinanza e passaporti.
Bibliografia
Кустодиев Б.М. Письма. Статьи. Заметки. Интервью. Встречи и беседы с Кустодиевым. Воспоминания о художнике / сост. Б.А. Капралов; ред. М.Г. Эткинд. Л.: Художник РСФСР, 1967.
Новое о Репине: Статьи и письма художника. Воспоминания учеников и друзей. Публикации / сост. И.А. Бродский и В.Н. Москвинов. Л.: Художник РСФСР, 1969.
Link
Шмаров (собств. Шмыров) Павел Дмитриевич / сост. О.Л. Лейкинд, К.В. Махров, Д.Я. Северюхин // Сайт «Искусство и архитектура русского зарубежья» http://www.artrz.ru/menu/1804681482/1804787570.html (15.11.2020).
Catherine Boncenne, historienne d’art https://artcorusse.org/pavel-paul-chmaroff/
Numerose riproduzioni dei suoi quadri si trovano ai siti russi: http://www.rusimp.su/ru/collection/artist/80
https://kolybanov.livejournal.com/16831035.html https://www.liveinternet.ru/users/ashatan46/post247825307
https://www.liveinternet.ru/users/bo4kameda/post348026313/
https://kaankerede.livejournal.com/20715.html
https://www.rah.ru/exhibitions/detail.php?ID=16683
Nella foto P.D. Šmarov, Autoritratto su fondo verde (Avtoportret na zelenom fone 1948)
http://www.rusimp.su/ru/collection/artist/80
Antonella d'Amelia
15 novembre 2020