Figlio del conte Platon Aleksandrovič Zubov (1835–1890) e di Vera Sergeevna Plautina (1845-1925), fratello di Aleksandr Zubov. Nel 1904 si iscrive alla facoltà di Storia e filologia dell’Università di Pietroburgo, ma dopo la sospensione delle lezioni per le agitazioni rivoluzionarie del 1905 continua gli studi alle università di Heidelberg (1905), Berlino e Leipzig (1908).
Trascorre la primavera del 1906 e l’inverno 1908-1909 a Firenze, dove frequenta l’Istituto tedesco di Storia dell’Arte (Kunsthistorisches Institut von Florenz), approfondisce l’arte del XV secolo, studia gli affreschi di Giorgio Vasari a Palazzo Vecchio. Successivamente ad Heidelberg discutendo con Michail Semёnov e lo storico dell’arte Trifon Georgievič Trapeznikov gli sorge l’idea di creare a Pietroburgo una istituzione simile a quella fiorentina.
Il 2 marzo 1912 apre quindi con propri mezzi finanziari e nella casa di famiglia in Piazza Sant’Isacco il primo Istituto di storia dell’arte russo (Institut istorii iskusstv), che già al momento dell’inaugurazione possiede una biblioteca di 6000 volumi ed è abbonato ad oltre 60 riviste specialistiche in diverse lingue. Dopo la discussione nel 1913 a Berlino della tesi di dottorato Carlo Giovanni Rossi architetto (1775-1849): per una storia della decadenza dello stile impero a Pietroburgo, diventa professore nel 1915 e tiene lezioni all’istituto sulla pittura italiana e sul Rinascimento.
Nel novembre 1917 è nominato dal Commissario del popolo per l’istruzione Anatolij Lunačarskij direttore del palazzo e parco di Gatčina con il compito di proteggerne le proprietà. In un anno lo trasforma in museo-palazzo statale, si occupa della compilazione di un inventario aggiornato e lo apre al pubblico. Successivamente e con gli stessi criteri lavora al palazzo di Pavlovsk, trasformandolo in palazzo-museo.
Contemporaneamente negli anni 1918-1924 Zubov continua la sua intensa e proficua attività di ricerca e didattica all’Istituto di Storia dell’arte (divenuto statale), che grazie ai suoi sforzi si trasforma in un’importante centro di ricerca scientifica. L’Istituto pubblica ogni anno un annuario dei lavori dei collaboratori, al quale si dedica il segretario dell’istituto Vladimir Nikolaevič Rakint (1877–1956, Salisburgo). Presso l’Istituto viene creata nel 1921 la “Società per lo studio della cultura italiana” (Obščestvo dlja izučenija ital’janskoj kul’tury) sul modello dello “Studio Italiano”, ideato a Mosca da Odoardo Campa. Tra i suoi membri i professori italofili di Pietroburgo – A.A. Počinkov, I.M. Grevs, D.V. Ajnalov – fanno lezioni, organizzano letture dantesche e concerti di musica italiana. Della Società si scrive sui giornali italiani (Lusenkov E. Lo studio della civiltà italiana a Pietrogrado // L’Europa Orientale. 1922. № 8–9. Р. 517; Russia. 1923. № 1. Р. 145), l’organigramma delle lezioni e dei seminari si conserva tra i documenti del Ministero degli Affari Esteri (ASMAE. Archivio Scuole 1923–1928. IV. B. 672. F. Russia).
Tra il 1918 e il 1925 è arrestato più volte per brevi periodi; nel gennaio 1925 decide di mettersi anzitempo in pensione e in luglio parte con la terza moglie Anna Iosifovna Bičunska (1898–1981) per un viaggio di studio all’estero, da cui non rientrerà più in Russia.
Negli anni dell’emigrazione vive a Firenze, Nizza (apre un negozio d’antiquariato) e Berlino, dove si occupa di vendere opere d’arte; nel 1949 si stabilisce a Parigi. Qui continua attivamente a lavorare, pubblica le sue ricerche in varie riviste, collabora con “Russkaja mysl’”, “Novyj žurnal” e “Mosty”, partecipa ai lavori della Società accademica russa, dal 1951 al 1960 fa lezione al Russkij naučnyj institut e nel 1953-1955 ai Vysšie ženskie bogoslovskie kursy. Non abbandona la sua attività di ricerca neanche negli ultimi anni: nel 1963 pubblica in tedesco la monografia Imperator Pavel I: čelovek i sud’ba (L’imperatore Paolo I: uomo e destino), nel 1968 le sue memorie Stradnye gody Rossii: Vospominanija o revoljucii 1917–1925 (Gli anni tormentati della Russia: ricordi della rivoluzione 1917-1925).
Pubblicazioni
Graf Valentin Suboff. Carlo di Giovanni Rossi. Architekt (1775– 1849): Bin Beitrag zur Geschichte der Auflosung de Petersburger Empire. Saint Petersburg: [б. и.], 1913.
Зубов В.П. Zar Paul I. Mensch und Schicksal. Stuttgart: K.F. Koehler, 1963 (рус. изд.: Зубов В., граф. Павел I. С.-Пб.: Алетейя, 2007) http://militera.lib.ru/bio/0/pdf/zubov_vp.pdf
Зубов В.П. Страдные годы России: Воспоминания о революции (1917–1925). München: Wilhelm Fink, 1968 (переизд.: Страдные годы России / сост., подгот. текста, вступ. статья и коммент. Т.Д. Исмагуловой. М.: Индрик, 2004)
http://you1917-91.narod.ru/zubov.html
Зубов В.П. Карлик фаворита. История жизни Ивана Андреевича Якубовского, карлика Светлейшего князя Платона Александровича Зубова, писанная им самим (С предисловием и примечаниями графа В.П. Зубова и послесловием Дитриха Герхардта). Мюнхен, 1968.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1923 A16. B. 46. F. Zouboff famiglia.
ACS. PS. 1926 A16. B. 75. F. Zubov Valentin e Anna.
ASMAE. AM. B. 78.
ASMAE. AP. 1919–1930. Russia. B. 1532.
ASMAE. Archivio Scuole 1923–1928. IV. B. 672. F. Russia.
Bibliografia
Гатчина. Императорский дворец. Третье столетие истории / сост. и науч. ред. Н.С. Третьяков. СПб.: ЛенАрт, 1994.
Российский институт истории искусств в мемуарах / Сост., вступ. ст., и коммент. И.В. Сэпман. СПб.: РИИН, 2003.
Российское зарубежье во Франции (1919–2000). Биографический словарь в 3 тт. / под общей редакцией Л. Мнухина, М. Авриль, В. Лосской. Москва: Наука-Дом-музей Марины Цветаевой, 2008–2010 Т. 1. С. 601–602.
Кумпан К.А. Институт истории искусств на рубеже 1920–1930-х гг. // Конец институций культуры двадцатых годов в Ленинграде. По архивным материалам: Сборник статей. М.: НЛО, 2014. С. 8-128.
Максимов В.И. Триумф и разгром Российского института истории искусств // Максимов В.И. Из истории теории театра и науки о театре. СПб.: Чистый лист, 2014. С. 98–111.
Link
https://gatchinapalace.ru/special/zubov_article_semenova.php
http://old.museum-murom.ru/nauch-rab/uvar-vi/vospominaniya-grafa-v-p-zubova
Agnese Accattoli
9 luglio 2020