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Il Regno - Record trovati: 9
Dostoiewski e la guerra
Titolo: Dostoiewski e la guerra
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 13 marzo (1904), n. 16, pp. 10-11
Abstract: Il contributo si trova all’interno della rubrica I discorsi degli altri. Riallacciandosi ad un articolo di Jean Carrère pubblicato sul «Mattino» di Napoli (7-8 marzo) vengono qui proposti alcuni stralci del Diario d’uno scrittore [Dnevnik pisatelja, 1873-1881] di Fëdor Michajlovič Dostoevskij dedicati al tema bellico e intesi dall’A. come una «apologia della guerra»: «Questa apologia venendo da uno che amò sempre gli umili, i derelitti, che dette origine alla famosa religione della pietà russa, è singolarmente istruttiva e ne riportiamo alcuni brani a edificazione dei lettori». Si tratta di un duro attacco alle concezioni dostoevskiane che termina con un laconico: «Dostoiewski conclude con questa frase significante: La guerra alla nostra epoca è necessaria: senza la guerra, il mondo marcirebbe».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Il figlio di Tolstoi
Titolo: Il figlio di Tolstoi
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 4 dicembre (1904), n. 54, p. 8
Abstract: Trafiletto all’interno della rubrica i Discorsi degli altri. Viene menzionato un articolo del figlio di Lev Tolstoj pubblicato sulla «Revue du Nord» e dedicato alla guerra russo-giapponese. L’A. non specifica né il numero della rivista in cui è apparso il testo, né il titolo, limitandosi a riportarne alcuni passi «al fine di far vedere di quanta forza d’animo sia ancora capace la Santa Russia».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Il nazionalismo russo
Titolo: Il nazionalismo russo
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 8 maggio (1904), n. 24, p. 12
Abstract: Trafiletto all’interno della rubrica I discorsi degli altri. Vengono qui riprodotti alcuni passi di Fëdor Michajlovič Dostoevskij dal Diario di uno scrittore [Dnevnik pisatelja, 1873-1881] atti a provare il nazionalismo dello scrittore.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
La gendarmeria universale
Titolo: La gendarmeria universale
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 1904, 16, domenica 13 marzo, p. 11
Abstract: Breve trafiletto all’interno della rubrica I discorsi degli altri. L’A. critica aspramente un articolo del sociologo Jakov Aleksandrovič Novikov dedicato alla situazione politica russo-giapponese, uscito sul «Giornale d’Italia». L’articolo di Novikov, viene definito dall’A. «un centinaio di righe in cui documenta la sua antica e nuova balordaggine».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Cecchi Emilio, Dal giornale di Dostoiewski
Autore: Cecchi Emilio,
Forma autore accettata: Cecchi, Emilio
Titolo: Dal giornale di Dostoiewski
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 27 marzo (1904), n. 18, pp. 9-12
Abstract: Il contributo fa parte della rubrica Letteratura straniera, è dedicato al Dostoevskij del Diario d’uno scrittore [Dnevnik pisatelja, 1873-1881], e si sofferma in particolare sulle pagine che lo scrittore russo dedica ad Aleksandr Puškin e Lev Tolstoj.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Cecchi Emilio, Leonida Andreief
Autore: Cecchi Emilio,
Forma autore accettata: Cecchi, Emilio
Titolo: Leonida Andreief
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 14 febbraio (1904), n. 12, pp. 8-9
Abstract: Contributo dedicato alla figura di L. Andreev, ritenuto dall’A. epigono di Dostoevskij e uno degli autori più significativi della letteratura russa moderna. Cecchi rinviene nella sua prosa un «fiato di latinità», in particolare evidenzia punti di contatto con la latinità al tempo del cristianesimo più rigido «allorché scrittori come Tertulliano nutrivano la loro prosa sensuale d’incubi di dannazione e di peccato». Nelle narrazioni di Andreev l’uomo è sempre vinto da nemici interiori, quali la malattia, la follia, la lussuria, la morte, l’idiozia, la menzogna: «Egli si sforza per negar tutto al mondo civile, e fare apparire la verginità crudele e intemperata, ed il mondo, quasi l’avesse conosciuto, si sforzò a negare tutto a lui, fin dai primi tempi della sua vita letteraria, allorché poverissimo ed isolato egli soffriva lungamente la fame e lottava nell’incertezze del suicidio».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Corradini Enrico, Un covo di serpi (Intorno all’ultimo libello di L. Tolstoi)
Autore: Corradini Enrico,
Forma autore accettata: Corradini, Enrico
Titolo: Un covo di serpi (Intorno all’ultimo libello di L. Tolstoi)
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, domenica 10 luglio (1904), n. 33, pp. 5-7
Abstract: Duro attacco a Tolstoj e in particolare al suo ‘ultimo libello’ dedicato alla guerra russo-giapponese (non viene esplicitamente menzionato il testo di riferimento, si tratta forse dell’edizione italiana del 1904, La guerra russo-giapponese: ricredetevi!, traduzione di Vittorio Piva). Tolstoj è aspramente criticato: «La terra ha da un ventennio sulla sua scorza quest’ira di Dio che si chiama Leone Tolstoi e pare che non la scuota ancora. Noi conosciamo quei latratori di montagna e di tana che latravano sulla testa del popolo ebreo ed erano profeti, ma costui latra su tutto il mondo e contro tutto il mondo e non ha nulla da profetare. E voi potete essere socialisti o conservatori, egoisti o altruisti, monarchici o repubblicani, cattolici o protestanti, atei o teisti, scienziati, filosofi o artisti, potete essere re o pitocchi; qualunque cosa siate, qualunque cosa pensiate o facciate, vi troverete sempre di contro Leone Tolstoi».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
g.p., La guerra nella casa della pace
Autore: g.p.,
Titolo: La guerra nella casa della pace
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 10 luglio (1904), n. 33, p. 7
Abstract: Trafiletto in cui vengono aspramente criticate le posizioni di Lev Tolstoj rispetto alla guerra russo-giapponese. Tolstoj viene definito il «vecchio ciarliero». L’A. sostiene che le posizioni espresse dallo scrittore russo nel libello appena uscito (presumibilmente si riferisce al testo La guerra russo-giapponese: ricredetevi!, tradotto da Vittorio Piva nel 1904) siano in verità conseguenza di una «baruffa domestica»: la diversa posizione dei coniugi Tolstoj rispetto alla partenza dei figli per la guerra (la moglie a favore, il marito contrario) avrebbe determinato l’uscita del libro.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267
Occhini Pier Ludovico, Politica asiatica
Autore: Occhini Pier Ludovico,
Forma autore accettata: Occhini, Pier Ludovico
Titolo: Politica asiatica
Titolo del periodico: Il Regno. Rivista settimanale politica artistica letteraria
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 1, 7 febbraio (1904), n. 11, pp. 2-4
Abstract: L’A. analizza la situazione politica e il clima di tensione tra Russia e Giappone, evidenziando l’incoerenza della politica dello zar rispetto alla linea di pace da questi incoraggiata pochi anni prima. Nell’appello del 1898, infatti, lo zar esaltava i benefici morali e materiali della pace e invitava gli Stati a porre un termine allo sviluppo progressivo degli armamenti. L’appello aveva a suo tempo incontrato un grande entusiasmo nei paesi europei, anche perché era giunto in un momento particolarmente propizio per la Russia: in quello stesso anno, infatti, erano usciti sulla rivista «Revue des deux mondes» gli articoli di Eugène-Melchior de Vogüé sul romanzo russo: «Le molte e solenni digressioni del De Vogüé sui paesi slavi, paesi d’anime vaghe, avevano sedotto i lettori sparsi un po’ in ogni luogo della grande rassegna parigina. Il De Vogüé era riuscito a far amare fin anche agli adoratori di Giorgio Ohnet, Dostoiewski e Tolstoi». Le dichiarazioni di pace dello zar altro non erano, secondo l’A., che l’ulteriore inganno di un paese dedito a una politica «astuta, sotterranea, dissimulatrice»: «chi aveva detto no alla guerra è in verità un capo di uno Stato senza scrupoli».
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-RM0267