Arriva in Italia dopo la rivoluzione e risiede a Roma, in via Calandrelli 7, presso la cugina Raisa Ol'kienickaja Naldi (è figlia di una sorella della madre) e suo marito Filippo Naldi, fondatore e direttore del quotidiano «Il Tempo». Insegnante di scienze naturali, suona il pianoforte ed è appassionata di musica. Sulla stampa romana si incontrano echi della sua attività di musicista. Ad esempio, «Il Tempo» segnala il 27 maggio 1920 una sua esibizione con Ivan Kopšik (Giovanni Copscik) al "Lyceum" di Roma:
Ieri la pianista signorina Valentina Preobragenskaia dette al "Lyceum" un concerto di musica russa interessando il colto pubblico sia per la qualità delle opere eseguite che per la sua personale interpretazione. Essa suonò il caratteristico Poulchinelle ed un preludio di Rachmaninov, una deliziosa Berceuse di Jilinski, due di Scriabine ed il bizzarro Hopak di Mussorghski, rivelando specialmente doti di robusta tecnica e di genialità impetuosa. Fu coadiuvata egregiamente dal baritono Giovanni Copscik che cantò Prigioniero di Griecianinoff, Cristo è risorto di Rachmaniuso, e un brano del Nerone di Rubinstein. Ambedue gli artisti furono festeggiatissimi.
Negli anni Trenta risiede a Roma, in via Vicenza 34 e frequenta il cenacolo russo di Vjačeslav Ivanov in Via Monte Tarpeo. È amica di Igor' Stravinskij e di Andrej Beloborodov, per il quale organizza anche alcune mostre.
Grazie all'aiuto della cugina, lavora come traduttrice. Nel 1929 "L'Italia Letteraria" pubblica la sua traduzione del racconto Vagabondi di Vladimir Lidin. Nel 1930 esce (con ristampa nel 1931) la sua versione del romanzo Il messia senza popolo di Solomon Poljakov, che nel 1928 Raisa Ol'kienickaja aveva cominciato a tradurre per proporlo all'intellettuale vicentino Gian Dauli. L'ottima conoscenza dell'inglese la porta anche a tradurre nel 1935 la Vita dei santi martiri Giovanni card. Fisher e Tommaso More di Richard Lawrence Smith.
È in contatto con Tat'jana Suchotina Tolstaja e negli anni Quaranta collabora – insieme a Ol'ga Resnevič Signorelli e Corrado Alvaro – a due volumi editi da Mondadori: Racconti e ricordi di Leone Tolstoi (1942), e Leone Tolstoi: dall'infanzia al matrimonio (1948). Nel 1945 cura la traduzione del primo racconto di Dostoevskij Povera gente.
Negli anni Cinquanta risiede ancora a Roma, in via Monserrato 2. Lavora come interprete al I Congresso internazionale di specialisti delle malattie del torace tenutosi a Roma nel settembre 1950, e al XIV Congresso internazionale di storia della medicina tenutosi a Roma-Salerno nel settembre 1954. Attestazioni della sua attività di interpretariato si hanno anche nel «Journal of the Society of Glass Technology» e alle Nazioni Unite. All'inizio degli anni Sessanta (come si evince dalle cartoline inviate a Beloborodov) visita Ischia, Vicenza e Stra. Nel 1961, per il volume 14 racconti di fantascienza russa – al quale Raisa Ol'kienickaja collabora traducendo L'esperimento dimenticato dei fratelli Strugackie – realizza le versioni dei racconti: La macchina CE modello n. 1 e I granchi camminano sull'isola di Anatolij Dneprov, Il risveglio del professor Bern di Vladimir Savčenko, I sei fiammiferi dei fratelli Strugackie. In seguito torna a vivere a Leningrado con la figlia e il nipote. In una lettera ad Ol'ga Signorelli del 6 aprile 1972, Raisa Ol'kienickaja la segnala come possibile punto di riferimento per la realizzazione di un'edizione russa della biografia su Eleonora Duse.
Muore a Leningrado negli anni Settanta.