Russi in Italia

Dmitrij Semёnovič Stelleckij


Luogo e data di nascita: Brest-Litovsk (Grodnenskaja gubernija), 1(13) gennaio 1875
Luogo e data di morte: Sainte-Genevičve-des-Bois, 12 febbraio 1947
Professione: scultore, pittore d'icone, scenografo

 

Dal 1896 al 1903 studia all’Accademia imperiale di Belle Arti (Imperatorskaja Akademija Chudožestv) di San Pietroburgo, dove si lega d’amicizia con Boris Anrep. Con lui scopre per la prima volta l’Italia nel 1903 e si entusiasma dei mosaici bizantini di Venezia e Ravenna. Dal 1903 al 1913 risiede a San Pietroburgo, da dove fa diverse peregrinazioni per città russe antiche, studiando la pittura d’icone. Nel 1907 ritorna in Italia insieme al pittore Boris Kustodiev, visita Firenze, Roma, Venezia. Il viaggio in Italia dà uno straordinario impulso al suo lavoro, lo rafforza nelle sue convinzioni estetiche; si avvicina alla scultura e, usando diversi materiali (gesso, legno, ecc.), crea i ritratti dell’amico Anrep, di Leonardo da Vinci (1906), dell’artista Aleksandr Golovin (1908-1909), della danzatrice Ol’ga Preobraženskaja (1911-1912), del pittore Valentin Serov (1913) e altri. Dipinge quadri ad olio o tempera, stilizzati nel gusto delle miniature antico-russe: Sokolinaja ochota (La caccia al falcone), Tempi passati, la suite di pannelli Zarja (L’alba), Polden’ (Il mezzogiorno), Večer (La sera) e Noč’ (La notte).

Dal 1908 si avvicina al teatro: prepara gli schizzi delle scenografie del dramma di Aleksej Tolstoj Car’ Fёdor Ioannovič (Lo zar Fёdor Ioannovič) per il teatro Aleksandrinskij (1908-1909) e dell’opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov Sneguročka (La fanciulla di neve) per il teatro Mariinskij (1910), collabora anche con i Balletti russi di Djagilev, preparando scenografie e costumi per le messinscena di Boris Godunov e Ioann Groznyj; nel 1911 a San Pietroburgo è organizzata una sua personale presso la redazione della rivista d’arte “Apollon”, delle sue creazioni scrive anche Aleksandr Benua.

Lo scoppio della Prima guerra mondiale lo sorprende in Francia, non fa più ritorno in Russia, ma negli anni dell’emigrazione soffre di questo distacco dalla patria, rifugiandosi sempre più nella riscoperta e stilizzazione di linee stilistiche antico-russe.

Nel 1920 partecipa alla XII Biennale veneziana nel padiglione russo curato da Pёtr Bezrodnyj, in cui espongono Natal’ja Gončarova, Michail Larionov, Jakov Žirmunskij, Boris Grigor’ev e altri: presenta una suite di 4 quadri ispirati alle stagioni (Autunno, Estate, Inverno e Primavera) e Dall’alba al tramonto. Recensendo la XII Biennale, Antonio Maraini segnala “il gusto bizantino” dei suoi quadri che definisce “allegorici” (A. Maraini, La XII Biennale veneziana, p. 162).. Nel 1924 riproduzioni dei suoi lavori illustrano l’articolo Caratteristiche dell’arte russa di Georgij Lukomskij, pubblicato da “Emporium”.

Negli anni dell’emigrazione francese si afferma come araldo dell’autentica pittura russa e dipinge tele stilizzate su motivi russi; sovrintende agli affreschi della chiesa ortodossa San Sergio di Radonež, acquistata nel 19° arrondissement dalla comunità emigrata, e vi dipinge 110 icone dell’iconostasi (autore dei volti delle icone è la principessa Elena Sergeevna L’vova). A questa sua attività, che evoca i similari lavori di Grigorij Mal’cev in Italia, è collegata la rinascita della pittura d’icone in Francia.  Nel 1925 insieme ai fratelli Vladimir e Stepan Rjabušinskie è uno dei fondatori della società Ikona (L’icona). Con gli anni perde pian piano la vita e conclude i suoi giorni nella casa di riposo russa di Sainte-Geneviève-des-Bois vicino a Parigi.

 

Fonti archivistiche

Centro studi e ricerche Ivanov, Roma. Archivio di Andrej Beloborodov.

ASAC. Annali XII Biennale veneziana, 1920.

 

Bibliografia

Бенуа А.Н. Искусство Стеллецкого // Аполлон. 1911. № 4. С. 5–16.

Maraini A. La XII Biennale veneziana // Rassegna d’arte antica e moderna. 1920. № 6. P. 158–163.

Lukomskij G. Caratteristiche dell’arte russa // Emporium. 1924. Vol. 59. № 349. P. 3–18.

Осоргин М. Памяти Д.С. Стеллецкого // Русская мысль (Париж). 19.4.1947.

Маковский.С.К. На Парнасе Серебряного века. Мюнхен, 1962.

Кустодиев Б.М. Письма. Статьи, заметки, интервью. Встречи и беседы с Кустодиевым. Воспоминания о художнике. Л.: Художник РСФСР, 1967.

Вздорнов Г.И., Залесская З.Е., Лелекова О.В. Общество «Икона» в Париже. М.: Прогресс-Традиция, 2002. Т. 1.

Семенов-Тян-Шанский.К.П. Д.С. Стеллецкий – ведущий художник русской эмиграции // Академик Императорской Академии художеств Н .В. Глоба и Строгановское училище / отв. ред. Т.Л. Астраханцева. М.: Индрик, 2012. С. 121–130.

 

Link

Лейкинд О.Л., Махров К.В., Северюхин Д.Я. Стеллецкий Дмитрий Семенович // Сайт «Искусство и архитектура русского зарубежья» http://www.artrz.ru/articles/1804786698/index.html (30.12.2020).

Члены Общества «Икона» // Сайт «Дом русского зарубежья имени Александра Солженицына» http://www.bfrz.ru/index.php?mod=static&id=816 (30.12.2020).


Antonella d'Amelia
30 dicembre 2020


Dmitrij Stelleckij, Sokolinaja ochota (La caccia al falcone). Gouache su legno, 1916



Dmitrij Stelleckij, V Časovne (Nella cappella). Disegno a matita, anni Trenta



Dmitrij Stelleckij, Monasteri. Tempera e gouache su cartone. Anni Trenta



Indietro
Statistiche