Russi in Italia

Roma, Villa Lante: salotto Helbig

Daniela Rizzi

Dal 1887 a Villa Lante al Gianicolo Nadežda Šachovskaja e il marito, l'archeologo Wolfgang Helbig, ospitano un celebre salotto letterario, scientifico e musicale. Casa Helbig, grazie anche alla fama del talento pianistico della principessa, allieva di Clara Schumann, e ai suoi legami con l'aristocrazia europea e l'alta società italiana, è per decenni un angolo di cosmopolitismo nell'ancora provinciale Italia, un vero e proprio carrefour de l'Europe. Franz Liszt, Richard Wagner, Edward Grieg e Anton Rubinštein, Th. Mommsen e D'Annunzio – per nominare solo alcuni dei suoi celebri frequentatori – sono ospiti non occasionali del salotto, descritto tra l'altro da Romain Rolland (lettera del 15 gennaio 1891 alla madre) e da Rainer Maria Rilke (lettera del 1920 a Elya Maria Nevar).
La notorietà della figura di Nadine Helbig nella Roma degli anni tra Otto e Novecento è legata sia alla visibilità del marito (figura di spicco nel mondo dell'archeologia e del collezionismo antiquario romano), sia alle sue iniziative mondane e musicali: si esibisce per lo più in concerti privati, ma talvolta anche in sale pubbliche.
Olga Resnevič Signorelli descrive la principessa Šachovskaja come "una delle personalità più singolari di Roma [...], nota per la sua bontà e generosità", "dal volto giovanilmente fresco, dall'espressione di infinita dolcezza, [in cui] due occhi azzurrissimi irradiavano una luce incantevole".
Nadine Helbig ha lasciato una raccolta di schizzi autobiografici e descrizioni dell'ambiente romano in Sketches from Trastevere (Aberdeen 1914).


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