Nesterov è stato diverse volte in Italia: il primo viaggio risale al 1889, quando visita Venezia, Padova, Firenze, Roma e si ferma a Capri, disegnando nell’album degli schizzi capresi un preannuncio del quadro La visione del giovane Bartolomeo (1889-1890, Galleria Tret’jakov, Mosca), il quale diverrà in seguito il santo della chiesa ortodossa Sergej Radonež. Di questo viaggio italiano si sono conservati il quadro L’isola di Capri e alcuni studi (Terrazza di Capri, due paesaggi romani, Giovane napoletano, Ragazzo seduto).
Insieme allo storico dell’arte Adrian Prachov (1846-1916) l’artista ritorna in Italia nel 1893 per approfondire lo studio della pittura religiosa; la visita coincide con il periodo, in cui lavora agli affreschi della Cattedrale di San Vladimir a Kiev (1890-1895). L’itinerario di questo secondo viaggio è descritto nei minimi particolari nelle memorie del pittore, che percorre gran parte dell’Italia dal sud, dalla Sicilia (Messina, Catania, Taormina, Cefalù, Palermo, Monreale) per nave fino a Napoli, poi Roma, Firenze, Pisa, Ravenna, Venezia e Padova: non è difficile ritrovare in questo suo percorso le tappe di studio alla scoperta di affreschi e mosaici famosi. Con dettagli pittorici e particolareggiati sono narrati nelle memorie anche gli incontri italiani (Fedor Rejman, Aleksandr Ricconi,i fratelli Aleksandr Svedomskij e Pavel Svedomskij) ed è descritta la vita degli studiosi russi in Italia sul finire del XIX secolo (Vjačeslav Ivanov, Michail Rostovcev e altri). A Roma Nesterov è affascinato in modo particolare dai mosaici bizantini di Santa Maria in Trastevere, Santa Pudenziana, Sant’Agnese, dalle catacombe di San Callisto, dall’architettura delle chiese paleocristiane.
Nel suo terzo viaggio nel 1903 il pittore è accompagnato dalla sorella Alessandra (1858-1913) e si ferma a Roma, Napoli, Capri, Firenze e Venezia.
L’ultimo viaggio nel 1911 coincide con l’Esposizione internazionale (Roma, Firenze e Torino), organizzata in occasione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia: nel padiglione russo a Valle Giulia sono esposti due suoi quadri I sognatori (Pod blagovest, 1890) e Tintinnio serale (Večernij zvon, 1910) che colpiscono i visitatori (e il recensore del quotidiano “Il Messaggero”) per la loro aura sognante, la rappresentazione lirica della natura e della vita monastica russa (Nel cinquantenario dell’Unità d’Italia // Il Messaggero. 12.5.1911. Р. 4).
Dopo la sosta a Roma Nesterov risale l’Italia, visita Orvieto, Siena (s’innamora dei suoi vicoli e delle case color mattone), Firenze, Verona, e fa una sosta a Venezia per ammirare il famoso quadro di Filipp Maljavin Smech (Riso), che nel 1901 era stato esposto alla IV Biennale veneziana, acquistato dal Comune di Venezia per la Galleria Internazionale d’arte Moderna di Ca’ Pesaro e tanto apprezzato dalla critica.
Rientrato in patria, dipinge soggetti religiosi e immagini di santi, nel 1914-1916 lavora al quadro Na Rusi. Duša naroda (In Russia. L’anima del popolo), esegue gli affreschi del Monastero di Marta e Maria (Marfo-Marijnskaja obitel’) a Mosca.
Dopo il 1920 per le mutate condizioni politiche decide di dedicarsi ai ritratti e crea un’ampia galleria di ritratti di intellettuali e artisti russi; negli ultimi anni con passione lavora ai ricordi, usciti nel 1942 con il titolo Davnie dni (Giorni del passato).
Bibliografia
Дурылин С. Нестеров в жизни и творчестве. М.: Молодая гвардия, 1976.
Русакова А.А. Михаил Нестеров. Л.: Аврора, 1990.
Сарабьянов Д.В. Россия и Запад: Историко-художественные связи XVIII – начала XX века. M.: Искусство, 2003.
d’Amelia A. Artisti russi a Roma all’inizio del Novecento tra Esposizione Internazionale e avanguardie”, in Archivio russo-italiano V. Russi in Italia / Russko-ital’janskij Archiv V. Russkie v Italii, Salerno 2009, pp. 13-96.
Link
https://www.treccani.it/enciclopedia/michail-vasilevic-nesterov_%28Enciclopedia-Italiana%29/
http://tphv-history.ru/books/mihail-vasilevich-nesterov.html
Nella foto Autoritratto di Nesterov del 1928
Antonella d'Amelia
22 ottobre 2020